La crisi fa un’altra vittima. Era il benzinaio della pompa di benzina di fronte all’ospedale di Padova. Giovanni Zampieri, classe 1958, residente a Due Carrare, ma molto noto in città per quel distributore in Via Gattamelata, proprio vicino all’ospedale, si è tolto la vita mercoledì mattina gettandosi dal decimo piano del Monoblocco dell’ospedale di Padova. I motivi del gesto sono in un biglietto che è stato ritrovato a casa sua: «La crisi mi ha tolto il sorriso. Non ce la faccio più». Zampieri, come ogni mattina è andato al lavoro, poi a un certo punto si è allontanato dal distributore, è salito al Monoblocco, ha aperto una finestra, avvicinato un divanetto, si è arrampicato e si è buttato, con ancora addosso i vestiti da lavoro. E’ morto sul colpo. La Faib Confesercenti del capoluogo euganeo, che segue le attività dei distributori di carburante, ha espresso vicinanza alla famiglia di Zampieri, e ha lanciato un allarme sulla crisi che sta colpendo i propri associati.
“Siamo vicini alla famiglia di Giovanni Zampieri, gestore dell’impianto di carburanti di Via Gattamelata, dichiara Mario Rosina funzionario della Faib Confesercenti di Padova. Non entriamo nel merito della vicenda, ma non possiamo fare a meno di intervenire per sollecitare imprenditori e commercianti a rivolgersi alla nostra associazione per far fronte a questa crisi economica prima di arrivare a gesti estremi.
Come purtroppo stiamo ribadendo da tempo, gli imprenditori della Categoria (e non solo loro purtroppo) stanno attraversando un periodo durissimo, dal calo dei consumi che nell’ultimo periodo è arrivato al 20%, alla crisi che non i riesce più a sostenere. Spesso si trovano a dover fare enormi sacrifici per la propria attività. In questi anni abbiamo visto imprenditori immettere nella propria impresa i risparmi di una vita, continua Rosina, per salvare il lavoro, i dipendenti e la famiglia. Proprio in questi giorni avevamo chiesto un incontro al Ministro Flavio Zanonato per affrontare questi temi importantissimi e siamo in attesa di una risposta, per portare al Ministero la drammaticità della realtà che si vive sugli impianti e per richiedere interventi urgenti sul fronte dei prezzi. Per questo il mio appello, e quello di tutta la Categoria, è di non desistere e chiedere il nostro aiuto. La Confesercenti, nei limiti del possibile, ha le porte aperte e di fronte alle difficoltà il confronto con i colleghi e con l’Associazione può aprire soluzioni avvolte insperate. Il nostro è un invito a quanti vivono con difficoltà e sofferenza l’attuale momento: non è con i gesti estremi che si risolvono i problemi.”