Il Consiglio dei Ministri, nel corso dell’adunanza n° 31, ha approvato tra l’altro l’applicazione di un Decreto Legge che prevede alcuni interventi urgenti a tutela dello popolazioni colpite dal terremoto del 29 maggio 2012, a copertura dei quali “è stato deciso l’aumento di 2 centesimi dell’accisa sui carburanti per autotrasporto così come l’utilizzo di fondi resi disponibili dalla spending review”.
Si tratta in particolare di finanziare:
– la concessione di contributi a fondo perduto per la ricostruzione e riparazione delle abitazioni danneggiate dal sisma, per la ricostruzione e la messa in funzione dei servizi pubblici (in particolare le scuole), per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi su beni artistici e culturali;
– l’individuazione di misure per la ripresa dell’attività economica. In particolare sono previsti un credito agevolato su fondo di rotazione CDP e sul fondo di garanzia Medio Credito Centrale;
– la delocalizzazione facilitata delle imprese produttive nei territori colpiti dal terremoto;
– la proroga del pagamento delle rate del mutuo e la sospensione degli adempimenti processuali e dei termini per i versamenti tributari e previdenziali, degli sfratti;
– la deroga del Patto di stabilità, entro un limite definito per i Comuni, delle spese per la ricostruzione.
Sulla questione riportiamo il comunicato stampa emesso dalla Faib:
“Siamo solidali con le famiglie italiane colpite dal terremoto che stanno vivendo momenti di grande difficoltà e riteniamo doveroso l’intervento dello Stato in loro favore”. E’ quanto ha affermato Martino Landi, Presidente della Faib, l’Organizzazione dei gestori di Confesercenti, commentando l’aumento delle accise deciso dal Consiglio dei Ministri. “Quello però che ci lascia perplessi – ha aggiunto – è il fatto che ancora una volta, come accade in ogni situazione d’emergenza, si sia fatto ricorso ad aumenti a carico del prezzo dei carburanti che già sopportano il livello di tassazione più alto d’Europa. In un momento così critico per l’economia nazionale, il rischio è che l’ulteriore rincaro del prezzo della benzina peggiori lo stato di sofferenza del sistema produttivo e dei consumi interni. La politica della coperta troppo corta che copre da una parte e scopre dall’altra – ha concluso Landi – non può funzionare a lungo. Il Governo dovrebbe cominciare ad orientarsi su ipotesi di intervento alternative agli incrementi del prezzo dei carburanti”.