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Sulla rete aumentano le difficoltà tra diminuzione degli erogati e aumento delle spese. La testimonianza di un osservatore di settore

I recenti interventi fiscali sui prodotti petroliferi – prima l’aumento delle accise ed ora quello di un punto dell’IVA – hanno notevolmente peggiorato le dinamiche della rete vendita carburanti, già segnata da consistenti contrazione di consumi.
Nel periodo gennaio/agosto 2011 rispetto allo stesso periodo 2010 i consumi di benzina rete si sono ridotti del 5,2%; quelli di gasolio dell’1,2%. Ma, a conforto dei petrolieri, crescono quelli in extra rete del 13% per la benzina e del 10% in extra rete. Come a dire che i problemi sono solo dei gestori della rete a marchio.
Ed infatti sulla rete i gestori fanno sempre più fatica a reggere la concorrenza dei no logo, ad effettuare i pagamenti per la fornitura di benzina e gasolio, a sostenere lo sforzo dei contributi vincolati per la politica di scontistica adottata dalle compagnie e di quelli a sostegno del marketing e dell’immagine aziendale, a far fronte alle innumerevoli e crescenti incombenze amministrative, fiscali, ambientali.
Il tutto mentre gli erogati si abbassano, le performance di rete peggiorano, gli indicatori di efficienza – a partire dal dato di erogato medio – diventano sempre più critici. E diminuisce sensibilmente l’importo per rifornimento medio giornaliero.
Ospitiamo la testimonianza diretta di un osservatore che per motivi di lavoro frequenta molto le aree di servizio.

  


Gli italiani vanno in rosso…perché sono al verde

Un pomeriggio di un giorno di settembre 2011 in una media cittadina di provincia: è ancora caldo, il gestore è stanco e preoccupato e certamente non per il caldo.
Mi confessa candidamente di aver erogato carburante ad una trentina di clienti che hanno “messo …5 euro di benzina/gasolio”.
Alla domanda ovvia ricevo una risposta altrettanto ovvia: sempre più persone viaggiano ai limiti della riserva (il famoso rosso) ed ancor più clienti mettono il limite indispensabile di carburante, i famosi 5 euro.
Mi sono ricordato di aver visto, in un grande distributore posizionato strategicamente sul GRA(Roma), utenti che mettevano i 5 euro pagando in monete.
Non avevo dato peso a quanto riferito dall’addetto, il quale mi diceva essere una consuetudine ricorrente…perché la gente non ha i soldi (è al verde..)
Tale dato, non ancora bene analizzato dal Ministero o dalle Compagnie o dalle associazioni, fa comunque parlare di calo dei consumi importanti :
“… Le vendite di carburanti sulla rete sono complessivamente calate di circa 270 milioni di litri rispetto allo stesso mese del 2010 – Le no-logo conquistano quote di mercato ai danni delle petrolifere” – così come afferma A. Minciaroni, nell’articolo pubblicato il 26 Agosto su Quotidiano Energia.
Inoltre, su un articolo pubblicato il 19 Luglio su Repubblica.it, “Doppia beffa benzina Meno consumi più spesa, è riportata L’analisi del Centro Studi Promotor GL events, la quale rileva che nel primo semestre 2011 i consumi di benzina, rispetto allo stesso semestre del 2010, sono calati del 5,1%, ma la spesa è aumentata del 5,8%. Questi dati sono naturalmente assolutamente compatibili con l’andamento del prezzo medio ponderato che per la benzina è salito da 1,357 euro del primo semestre 2010 a 1,512 euro del secondo  semestre 2011, con una crescita dell’11.42%. (Repubblica.it) 

 

 
Oltretutto, non dobbiamo dimenticare che lo Stato sostiene gli autotrasportatori di merce, i quali costituiscono un settore fondamentale per la nostra economia che inoltre allevia il calo dei consumi di carburante.
Continuando a fare ricerche e verifiche nei distributori, scopro che invece sono aumentate le vendite delle taniche (necessarie quando per mettere la benzina rimani a piedi), come mi confermano altri titolari di impianti di carburanti.
Sono ovviamente diminuiti quelli che fanno “il pieno”. Anche chi ha i… “macchinoni” e, sono invece in aumento quelli che convertono l’alimentazione delle proprie autovetture con impianti a gas…
Sempre più in difficoltà, quindi, le famiglie italiane, che hanno subito la crisi che sta attraversando il Paese e, allo stesso tempo, assistono inermi agli aumenti di costo che coinvolgono oggi tutti i settori.
Questa la situazione attuale e prendendo spunto dalle conclusioni del citato articolo di Minciaroni .. “Il caro carburante spinge sempre più consumatori a cercare il risparmio: pochi, maledetti e subito…”aggiungerei … “ed al limite della riserva”!

Federico Fiorentini, Amministratore delegato di BRD consoulting