Niente proroghe, il Governo sul Sistri è irremovibile. Nonostante le proteste delle Associazioni di categoria, lo start up del 1° giugno per il sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti è confermato. Ad annunciarlo è stato il Ministro dei rapporti con il Parlamento Elio Vito, in sostituzione del Ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo rispondendo a un question time alla Camera. “Sistri – ha detto il ministro – ha subito diverse proroghe dovute a molti fattori, tra questi l’ampia gamma dei soggetti interessati, oltre 320 mila tra soggetti pubblici e privati”. Il ministro riconosce che sul piano operativo “ci sono stati ritardi sia nella fase d’iscrizione dei soggetti obbligati al Sistri sia nella fase successiva di distribuzione dei dispositivi elettronici che in diversi casi hanno registrato mal funzionamenti e non sono mancati episodi di deliberata resistenza al cambiamento”. Ciò nonostante, ha affermato Vito, il Governo ha concesso proroghe che si sono succedute nel tempo: “non ci sono state, dunque, carenze di attenzione per le esigenze poste dagli operatori tramite le organizzazioni imprenditoriali d’appartenenza che sono state invece coinvolte nel processo di costruzione del nuovo sistema di controllo della tracciabilità”. Sul fronte dei costi del sistema, Vito ha ricordato che il Sistri non ha comportato l’impiego di risorse pubbliche: “non escludiamo per altro che terminata la contabilizzazione dei costi dell’entrate relative al 2010 possono verificarsi delle eccedenze destinabili alla riduzione dei livelli contributivi. Con il sistema elettronico, una volta a regime, si avrà una netta riduzione dei costi relativi alla raccolta dei dati. Con il Sistri la riduzione dei costi è stimata oltre il 70%”.
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