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Sinergie tra gestori, indipendenti, compagnie per l’ammodernamento della rete – Oil&nonoil.it

landi11Il Presidente Faib, Martino Landi, sostiene che “Chi vuole combattere l’illegalità, la prima cosa che deve attuare è il rispetto delle leggi, presupposto per emarginare gli avventurieri. Rispettare le leggi vuol dire anche rispetto delle norme contrattuali”. Affronta poi i temi del “modello grossista” Esso, del potenziale ruolo dei gestori, degli accordi collettivi e delle opportunità del non oil

Continua il disimpegno delle compagnie petrolifere, con la conseguenza che la controparte dei gestori saranno sempre più i retisti, i quali però a volte si presentano in ordine sparso. In questo quadro un po’ confuso come si posizione il gestore? Quali strategie di contrattazione può adottare?
Si, sono sempre di più i retisti privati che operano sulla rete carburanti e che continuano a investire realizzando nuovi impianti. Oppure ad acquisire pezzi di rete dismesse dalle grandi multinazionali che scelgono di abbandonare il mercato italiano. Se un anno fa si stimava che oltre il 50% dell’erogato nazionale fosse venduto su impianti dei retisti, oggi questa percentuale è abbondantemente lievitata e destinata ad assumere valori molto più significativi, alla luce della dismissione, seppure in una logica originale, della Esso. In questa ottica dobbiamo anche considerare che ancora non conosciamo l’esito finale dell’annunciata vendita della rete da parte di TotalErg. Questo quadro pone il vero problema che ci troviamo ad affrontare: la frammentazione della rete. E’ uno scenario nuovo a cui stiamo lavorando da mesi, consapevoli che la contrattazione sindacale, a cui è rimessa per legge la negoziazione delle condizioni economiche dei gestori, sia delle compagnie che dei soggetti non integrati titolari delle autorizzazioni è un obbligo di legge a tutela degli interessi dei gestori che a più riprese lamentano e denunciano al governo il mancato rispetto della normativa speciale di settore. Chi vuole combattere l’illegalità, come i retisti dicono di voler fare, la prima cosa che deve attuare è il rispetto delle leggi, presupposto per emarginare gli avventurieri. Gli operatori indipendenti più strutturati e professionali debbono capire che il rispetto delle norme contrattuali è nel loro interesse, se vogliono isolare gli avventurieri del settore, per non dare vantaggi competitivi a nessuno. L’illegalità per noi è anche questa e visto che a parole tutti la vogliono sconfiggere, contiamo di superare questo scoglio anche con l’aiuto della parte sana e più lungimirante del settore degli operatori indipendenti. Rafforzare il confronto con la rappresentanza dei retisti, Assopetroli e Consorzio Grandi Reti crediamo sia la via maestra, individuando se necessario anche nuove tipologie contrattuali oltre il contratto di commissione che abbiamo già condiviso, e pienamente applicabile da chi è interessato.

Faib, Fegica e Figisc stanno attuando una serie di iniziative di protesta contro la vendita dell’ultimo “Maxipacchetto” Esso di impianti carburanti. Quali sono i vostri timori?
La protesta contro la Esso non nasce a seguito della vendita dell’ultimo maxipacchetto. Le prime contestazioni rivolte alla multinazionale americana risalgono all’epoca in cui la compagnia annunciò la sua strategia di dismettere la rete vendita e di cedere gli impianti a pacchetti, a seconda delle aree geografiche a soggetti privati, respingendo ogni richiesta di un possibile acquisto da parte dei gestori coinvolti sia in forma individuale che consortile, come anche la legge propone. Certamente negli ultimi tempi la protesta ha subito una accelerazione. Ciò a seguito dell’atteggiamento che ha avuto la compagnia man mano che si concludevano gli acquisti dei pacchetti. Esso ha consentito a chi subentrava nella proprietà di calpestare tutte quelle regole, compreso l’ultimo accordo sottoscritto, che sono parte degli impegni che l’acquirente si è preso in carico a seguito dell’acquisizione del ramo d’azienda. Salvo casi sporadici, purtroppo gli ultimi operatori, compresi Petrolifera Adriatica e Retitalia, che hanno preso possesso e quindi subentrati nel rapporto con i gestori, non intendono rispettare nulla di quello che il codice civile da una parte e le leggi di settore dall’altro gli imporrebbero. Pertanto, senza nulla togliere all’acquirente dell’ultimo maxipacchetto ceduto dalla Esso, ci auguriamo che l’atteggiamento del nuovo proprietario non ricalchi quanto già visto e contestato agli altri, in considerazione che se l’operazione avrà il via libera dell’ Antitrust, il nuovo operatore rappresenterà quasi il 50 % dell’intera rete Esso…Continua

Fonte: “www.oilnonoil.it”