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Sciopero nazionale dei gestori: 15-16-17 settembre. Manifestazione nazionale a Roma mercoledì 8 settembre. Dal 1° agosto prezzi senza tetto massimo

Queste sono le iniziative messe in calendario immediatamente dopo la pausa estiva dalle organizzazioni sindacali dei gestori sia sulla rete ordinaria che autostradale.
Di fronte prima alla inerzia del Governo e poi a scelte negative e dannose per la categoria , dall’esproprio del Fondo indennizzi dei gestori e delle attività non oil , con l’abbandono degli impegni contenuti nel Protocollo Scajola, a cui si uniscono le resistenze delle compagnie petrolifere nel riconoscere diritti e certezze economiche alle gestioni, e la pressante richiesta da parte di esse nel costringere i gestori a partecipare con il proprio misero margine alla guerra dei prezzi da loro stesse alimentata, la Faib insieme a Fegica e Figisc ha proclamato uno sciopero nazionale di tre giorni: il 15,16 e 17 settembre prossimi per manifestare la netta contrarietà all’azione di governo e la volontà di opporsi al disegno di legge che toglie ai gestori, non da ai cittadini e arricchisce i petrolieri.
Non è più sopportabile che si continuino a scaricare sui gestori, da parte di compagnie e retisti ed anche da parte del Governo, oneri e costi e al tempo stesso si sviluppino iniziative tese a marginalizzare la figura del gestore quali lo sviluppo dei ghost, la selfizzazione selvaggia, la precarizzazione dei contratti. In attesa delle 3 giornate di sciopero che invitiamo a preparare nel migliore dei modi con assemblee sul territorio con i gestori e della Manifestazione Nazionale dei Gestori convocata per Mercoledì 8 settembre a Roma congiuntamente alla presidenza nazionale Faib, è opportuno dare già in queste settimane un forte segnale sullo stato di agitazione della categoria.
Per questo Faib con Fegica e Figisc hanno deciso di formalizzare la sospensione della validità degli Accordi sottoscritti con le compagnie petrolifere, per la parte che inseriva un “tetto massimo” alla facoltà del gestore di fissare il prezzo al pubblico dei carburanti. In sostanza per recuperare i mancati adeguamenti dei margini negati dalle compagnie petrolifere che non sono più sufficienti a coprire costi diretti ed indiretti che esse stesse fanno gravare sulle gestioni, i gestori dal 1 agosto, sia sulla viabilità ordinaria che su quella autostradale, si riappropriano del prezzo dei carburanti.