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Sciopero in autostrada: il Governo convoca Faib, Fegica e Anisa

Il Governo interviene nella vertenza autostrade. Il Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Pof. Claudio De Vincenti, ha convocato le Associazioni dei gestori autostradali “in relazione allo sciopero indetto nel periodo 16-19 luglio per esaminare le problematiche poste a motivo dello sciopero”. La riunione è fissata per venerdì 12 luglio presso la sede del Ministero.
L’intervento del Governo è certamente un fatto positivo, anche se l’incontro non potrà sicuramente limitarsi a fare la disamina delle questioni aperte – che il Prof. De Vincenti conosce bene – e semmai dovrà registrare un netto peggioramento delle condizioni delle imprese di gestione delle aree di servizio in Autostrada, strette nella morsa di opposti oligopoli: quello delle concessionarie autostradali che godono di una forte rendita di posizione e quello delle Compagnie petrolifere che si rifiutano di rinnovare gli accordi economici ed anzi aggravano le condizioni di gestione con politiche di prezzo penalizzanti. In questa morsa a rimetterci sono le gestioni delle aree di servizio che forniscono assistenza agli automobilisti e i cittadini chiamati a pagare un sovrapprezzo rilevante per finanziare le concessionarie autostradali sia sui prodotti oil che non oil. Siamo in presenza di un forte deterioramento del sistema della distribuzione carburanti autostradale, con cali di erogati che in diverse aree raggiungono il 50%, che da qui a breve potrebbe causare disservizi e privare la mobilità, sulle principali arterie di comunicazione del paese, di importanti presidi, con gravissimi danni per l’economia italiana. Oggi in discussione è la governance di un sistema che non regge i nuovi ritmi della competizione posta di fronte ad una forte contrazione dei volumi: è questo uno dei nodi da sciogliere, insieme alle questioni legate al diritto alla mobilità assistita che non può essere limitata da aree privilegiate e derogate, che si arroccano in livelli di royalty divenuti insostenibili, che spingono gli addetti finali all’autosfruttamento forzato, fino al fallimento. Gli ultimi atti del Governo, con l’atto di indirizzo dell’ex Ministro Passera non vanno certo nella direzione auspicata ed oggi sono a rischio oltre 6000 posti di lavoro impegnati sulle 450 aree di servizio. Il primo passo del Governo deve essere quello di mettere in sicurezza i lavoratori e le imprese del segmento autostrade e garantire il rinnovo degli accordi del 2002, finalizzati al rispetto dei contratti dei gestori e della loro durata, a prescindere dalla girandola delle insegne e allo stesso tempo obbligare le Compagnie al rispetto delle Leggi che governano il settore, a partire dall’obbligo di rinnovare gli accordi.

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