Lettera aperta alla categoria di Gianni Nettis
A Torino, presso la sede Confesercenti, Lunedi sera 4 novembre, si sono riuniti i gestori carburanti della provincia in previsione dello sciopero del 6 e del 7 novembre.
Una partecipata assemblea di gestori che ha ancora una volta testimoniato il malessere sempre più diffuso di una categoria stretta tra nuovi adempimenti fiscali e margini che non garantiscono la sopravvivenza economica. A presenziare la serata i vice presidenti nazionali Gianni Nettis e l’ospite Giuseppe Sperduto, presidente della FAIB di Roma e Provincia, insieme al coordinatore provinciale di Torino, Michele Berrino.
I due presidenti hanno illustrato alla platea i motivi della protesta, indirizzata verso una politica fiscale che invece di semplificare il lavoro, lo complica e lo duplica nel nome della lotta all’illegalità. Le gestioni sono le prime ad invocare la legalità, con regole chiare e certe per tutti, ma con meccanismi che non aggravino il lavoro e non pesino sulle spalle dei gestori, sia per incombenze come nel caso dell’ingestibile sistema della fatturazione elettronica così come strutturato, sia per l’adeguamento dei sistemi, come nel caso dei corrispettivi telematici, i cui costi di attuazione si scaricano esclusivamente sulle spalle dei gestori, senza tralasciare l’introduzione dei DAS elettronici e la rimodulazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA).
Provvedimenti con valenza minima rispetto alla lotta all’illegalità o all’infedeltà fiscale, con impatti decisamente superiori in termini di costi e incrementi di mole di lavoro per le gestioni.
A generare enorme preoccupazione nella categoria è poi il quadro dei rapporti economici con le aziende petrolifere: da un lato il perdurante mancato rinnovo degli accordi economici, che costringe i gestori a margini insufficienti per fronteggiare i nuovi adempimenti, per pagare sé stessi e il personale, dall’altra parte il proliferare di contratti più o meno vari, accomunati dal precarizzare e non garantire il rapporto di chi lavora tutti i giorni sui piazzali.
“Una situazione che ci farà scendere in piazza a Montecitorio domani, il 6 novembre.” Ha spiegato Nettis: “sarà una manifestazione di tutti i gestori. Alla categoria non interessano gare a chi porta più in alto la propria bandiera. A chi lavora tutti i giorni sugli impianti non interessano le beghe di pochi che cercano un posto al sole. Per i gestori l’unico interesse è migliorare una situazione sempre più difficile. Manifestare a Roma vuol dire urlare al governo che il gestore è sempre più schiacciato da un sistema che peggiora le regole del fisco e da compagnie petrolifere che continuano a perseguire i propri interessi economici. Nel mezzo le crisi delle gestioni, le chiusure, le difficoltà. Basta.”
“A Roma chiederemo con forza una riforma del nostro settore”, ha concluso Sperduto, “noi vogliamo che sia tutelato il nostro lavoro che è fatto alla luce del sole, e contro l’illegalità contrattuale. Noi siamo la parte onesta del mercato, quella che rispetta le leggi e le regole. Noi chiediamo che chi invece le viola sistematicamente sia definitivamente espulso. “
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