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Saglia convoca Faib, Fegica e Figisc. Le ragioni dello sciopero al centro dell'incontro. Necessario l'intervento della Presidenza del Consiglio

Dopo la conferma della proclamazione dello sciopero generale della categoria del 15, 16 e 17 settembre, riaffermata dalla riunione dei gruppi dirigenti di Faib Fegica e Figisc del 21 luglio u.s. e la convocazione dell’iniziativa nazionale indetta per l’8 settembre alla presenza di media e forze politiche, il MISE ha convocato le tre sigle per il pomeriggio dell’8 settembre per discutere del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza e le questioni connesse allo sciopero della categoria.
La convocazione dell’incontro, che sarà presieduto dal Sottosegretario On. Stefano Saglia, giunge alla vigilia della riunione dei gruppi dirigenti finalizzata a chiarire le motivazioni che sono alla base della protesta all’opinione pubblica, ai media e alle forze politiche oltre che a stabilire le modalità dello sciopero.
"La convocazione è certamente un atto di attenzione verso la categoria e – ci auguriamo – anche verso le ragioni che sono alla base della nostra vertenza – ha dichiarato Martino Landi, presidente della Faib. L’On. Saglia dimostra attenzione e sensibilità in un momento molto delicato del panorama politico ed economico soprattutto per un settore segnato da polemiche e crisi dei consumi. Un settore che il Sottosegretario conosce bene e che aspetta risposte da molto tempo, alcune delle quali previste già nel protocollo Scajola. E’ da quel protocollo, di cui chiediamo il rispetto degli impegni, che bisogna ripartire ripensando ad una ristrutturazione del settore che tenga conto di quegli obiettivi precisi: strutturazione del bonus fiscale, superamento degli elementi distorsivi della concorrenza legati al meccanismo rete extra rete, riordino della normativa tariffaria con la P.A. alla luce delle specificità del settore, sicurezza sugli impianti, per i gestori e per i cittadini, tramite estensione della moneta elettronica con la compressione dei relativi costi, lavoro usurante, riaffermazione dei principi eco-compatibili per i nuovi impianti e allargamento del fondo indennizzi a tutti i gestori espulsi dal mercato."
"Come si vede – conclude la nota di Landi – vi sono questioni, che per la loro complessità e per la sfera di competenza, coinvolgono la responsabilità di tutto l’esecutivo in quanto è evidente – come ci ha insegnato l’esperienza – che su alcune questioni, tipo bonus fiscale, devono essere coinvolti altri ministri e da ciò scaturisce la nostra ennesima richiesta di intervento della Presidenza del Consiglio in quanto centro e sintesi dell’attività di governo. Accogliamo volentieri l’invito del Sottosegretario al quale ribadiremo le nostre ragioni, ma riteniamo che sul complesso delle questioni sollevate debba necessariamente esserci una sintesi al più alto livello governativo."

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