Il coordinamento unitario Faib Fegica si è riunito per esaminare il nuovo scenario politico e sindacale all’indomani dell’approvazione della legge di stabilità 183/2011 contenente, tra l’altro, lo storico riconoscimento del bonus fiscale in forma strutturale e l’azzeramento dei costi delle carte di pagamento.
Il coordinamento ha espresso grande soddisfazione per il conseguimento del bonus fiscale in forma strutturale ottenuto in seguito alla grande mobilitazione della categoria e alla successiva dichiarazione di sciopero generale dell’8, 9 e 10 novembre u.s., proclamata da Faib e Fegica.
Il coordinamento ha sottolineato come il grande successo della mobilitazione dei gestori abbia costretto il governo a convocare le parti sociali e a mettere mano all’inserimento, all’ultimo momento, del provvedimento legislativo di deduzione forfetaria all’interno del pacchetto emendativo alla legge di stabilità, fuori dal già confezionato maxiemendamento: a riprova del fatto che la partita era già chiusa e che lo sciopero l’ha riaperta.
Una convocazione in extremis, giunta alla vigilia della chiusura degli impianti, a testimonianza della lontananza dai problemi degli operatori della rete del governo Berlusconi che pure aveva già assunto formali impegni per ben 4 volte. Del bonus fiscale il governo aveva perso memoria. E’ stata decisiva l’azione sindacale del coordinamento Faib Fegica che ha rimesso al centro dell’agenda la questione bonus.
Determinante è stata infine la decisione di confermare la chiusura degli impianti, reclamando la piena attuazione di impegni già assunti e firmati, sottolineando all’opinione pubblica la latitanza del governo di fronte ai problemi degli operatori degli impianti carburanti.
La pretesa del governo di richiedere la rinuncia allo sciopero, per l’ennesima volta, è stata giustamente respinta, in considerazione dell’inaffidabilità dimostrata dall’esecutivo Berlusconi negli ultimi tre anni. L’inserimento all’ultimo istante, e dopo la dichiarazione di sciopero, ha semplicemente onorato i vecchi impegni sottoscritti in virtù dei quali è stata varata la legge 133/2008 e l’art 28 della legge 111/2011, peraltro duramente contestata dal coordinamento.
Il coordinamento ha confermato il rammarico per l’aumento ulteriore delle accise, anche se in maniera minimale.
Soddisfazione infine è stata espressa per l’azzeramento dei costi delle carte di pagamento che potrà ridurre i rischi di rapina e violenza sugli impianti, così come più volte richiesto all’interno del pacchetto sicurezza, oltre a ridurre i costi di gestione.
Il coordinamento ha poi svolto un’ampia panoramica sulle questioni che riguardano la distribuzione carburanti anche alla luce del nuovo scenario politico apertosi con le dimissioni forzose del governo Berlusconi.
Il coordinamento, rivolgendo un augurio di buon lavoro al nuovo esecutivo presieduto dal prof. Mario Monti, con l’auspicio che riesca a fronteggiare la grave crisi economica e finanziaria che sta attraversando il paese, ha valutato positivamente l’apertura della nuova fase politica, considerato che nell’ultimo triennio il settore ha subito l’aumento dell’imposizione fiscale, la perdita di volumi, polemiche inconcludenti a scapito dei gestori e registrato una controriforma che non ha prodotto né innovazione e modernizzazione né contenimento dei prezzi.
Rimangono sul tappeto le problematiche della rete, la contrazione dei consumi, l’inasprimento dei costi di gestione, l’impossibilità per i gestori di competere sul mercato, lo squilibrio rete extrarete, i vincoli d’esclusiva, la difficoltà dei rapporti con le aziende petrolifere, la preclusione di avviare attività non oil remunerative, le preoccupazioni per la gestione dell’art. 28: tutte questioni che il coordinamento ha assunto al centro dell’agenda di lavoro per i prossimi mesi e per il confronto con il nuovo governo.