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Riunita la Presidenza Faib di Roma: confronto Governo filiera sia costruttivo

La Presidenza della Faib di Roma, riunitasi il 20 gennaio u.s. per discutere sulle novità introdotte con la proposta governativa di riforma del settore e della formazione dei prezzi, ha espresso preoccupazione e perplessità sul metodo adottato dal governo per avanzare una proposta di profonda trasformazione del settore, ma ha anche sottolineato la condivisione di alcune indicazioni emerse; le quali dovrebbero cogliere l’obiettivo di risolvere delle evidenti problematiche esistenti su un mercato non sempre concorrenziale in cui il gestore è spesso parte lesa e restituire più autonomie alle singole gestioni.
La Presidenza della Faib di Roma, infatti, dopo l’illustrazione sullo stato dei rapporti con le compagnie petrolifere e su alcune novità legislative e normative (dal Sistema di tracciabilità dei rifiuti, sentenza Consiglio di Stato in materia di tabacchi, tariffe metrologiche e altro), ha affrontato la problematica emersa a seguito dell’emendamento Saglia e la discussione svolta in seno al tavolo delle Regole presso il Ministero dello Sviluppo Economico.
Dopo la relazione del Coordinatore di Roma e del Lazio della Faib, Antonio Ciavattini, sono seguiti numerosi interventi dei presenti tra cui il Presidente di Roma, Antonio Della Bina e del Lazio, Franco Iorio.
Il dibattito ha evidenziato molte perplessità su una riforma calata dall’alto e senza un reale approfondimento degli obiettivi e degli effetti della stessa. Ha apprezzato la scelta, maturata al Tavolo delle Regole, che si apra un serio confronto di merito all’interno del settore che permetta un approfondimento dei temi trattati.
Ciò premesso, la Faib di Roma ritiene comunque importante che si apra un dibattito sulla rete che nell’affrontare il tema dei prezzi, la loro dinamica e lo stacco con l’Europa, più o meno evidente, sappia riflettere e proporre soluzioni ad un assetto che non può dirsi certamente equilibrato. Si guardi allo stacco tra i prezzi di rete e quelli in extrarete, si guardi alla figura di un gestore imbrigliato e stretto tra forme contrattuali imposte sul non oil e il calo dei consumi, tra costi esorbitanti per carte e campagne sui prodotti petroliferi e obblighi di acquisto in esclusiva. Un settore così organizzato non permette alla figura del gestore di svolgere una qualsiasi forma di attività imprenditoriale concorrenziale contribuendo alla riforma della rete. Del resto le organizzazioni dei gestori in modo unitario e singolarmente hanno avanzato nel corso di questi anni diverse proposte di innovazione cadute nel vuoto. Parlare oggi di esclusiva, di prelazione, di non oil, di rete efficiente e attrezzata non deve essere più un tabù. La Faib di Roma non propone strappi e auspica un confronto serrato, di merito, che sappia trovare gli spazi di condivisione in una rete con un gestore più autonomo.
In questi anni di completa liberalizzazione il settore petrolifero sta attraversando una profonda crisi dei consumi e industriale; la rete cresce di numero e con essa i moltissimi privati, compresa la GDO; crescono gli orari di apertura e dunque i costi di distribuzione; cresce la corsa allo sconto. Il risultato finale è quello di una rete ancora più improduttiva. Se le compagnie petrolifere, intente a guardare ognuna se stessa, sono soddisfatte di questo stato di cose così non è per i gestori, i quali subiscono inevitabilmente questi effetti.