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Riforma carburanti, il Sottosegretario Saglia: "prima delle vacanze estive incontro con i gestori". Landi: "lo sciopero unica risposta a chi non vuol sentire"

Il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico dovrà affrontare tanti problemi lasciati insoluti dal dimissionario Scajola.
Dall’energia ai dossier sulle crisi industriali, tanti sono i dossier aperti in via Veneto.
Tra i primi impegni sicuramente figura il DDL annuale “Concorrenza” che, al suo interno, reca la riforma carburanti. Lo prevede- con molta probabilità- il sottosegretario al Mse, Stefano Saglia che ne ha parlato a margine della presentazione del Forum sul nucleare.
Ci sembra di poter dire che la nomina del nuovo Ministro vincolerà, a questo punto, anche i tempi per l’arrivo del provvedimento al Consiglio dei Ministri, in quanto verosimilmente il nuovo responsabile vorrà esaminarlo dettagliatamente ed eventualmente condividerlo o emendarlo.
Il Ministro vorrà anche valutare l’organizzazione ministeriale e certamente vorrà vedere le parti sociali interessate dal provvedimento per rendersi conto di persona del clima e delle aspettative intorno al provvedimento e valutare le razioni dichiarate e le opzioni disponibili. Certamente non potrà sottovalutare la valenza politica della dichiarazione di sciopero che pesa come un macigno sul provvedimento approntato, improvvisamente, dal Sottosegretario.
La data annunciata, dunque, dallo stesso Sottosegretario come quella più probabile per la presentazione del provvedimento- prima della fine dell’estate- potrebbe slittare ulteriormente finendo in autunno.
Dal canto suo l’attuale Sottosegretario con delega ha poi definito “spropositato” lo sciopero previsto dai gestori per metà settembre anche se – lo ha assicurato – ha preannunciato che incontrerà le Associazioni dei gestori prima della pausa estiva.
A questo proposito Martino Landi, Presidente della Faib ha dichiarato che “la reazione delle tre Associazioni, con la dichiarazione dello sciopero generale, dopo il voltafaccia ministeriale sugli impegni presi nel protocollo Scajola e dopo che il Ministero ha ignorato tutte le proposte avanzate sia singolarmente dalle tre sigle che in modo unitario, era il minimo che si potesse fare e non è- ad oggi- il punto massimo di protesta.”
“Registriamo che abbiamo perso due anni di lavoro- ha continuato Landi- dalla firma del protocollo d’intesa che avrebbe potuto generare un processo virtuoso di ammodernamento del settore. Siamo invece nel pieno delle problematiche che attanagliano il settore a cominciare dai prezzi e dalle relative polemiche. E oggi registriamo, alla vigilia delle partenze degli italiani, una nuova ondata di rincari.”
Una reazione a catena – come prevedibile – quella seguita all’aumento operato ieri da Agip. Questa mattina il gruppo si muove compatto con rialzi che vanno da 1 a 1,9 centesimi sulla verde e da 0,8 a 1,5 centesimi sul gasolio.