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Revoca dello sciopero: Faib, piena soddisfazione per l'esito della trattativa

La protesta dei gestori coglie i risultati auspicati. Sciopero revocato, dunque, alla luce del nuovo verbale di intesa tra Faib, Fegica e Figisc e Ministero dello Sviluppo Economico.
La revoca dello sciopero è stata decisa dopo una lunga e travagliata trattativa al Ministero dello Sviluppo Economico tra Faib Fegica e Figisc e il Sottosegretario On. Stefano Saglia accompagnato da tutto lo staff tecnico del Ministero.
Dopo un lungo pomeriggio di confronto tra le parti, tra notizie infondate di speculazioni sui prezzi e di revoca anticipata dello sciopero, che hanno concorso a far crescere la tensione al tavolo negoziale, il buon senso di tutti ha fatto in modo che fossero trovate le giuste convergenze.
La partecipazione massiccia allo sciopero, avviato il giorno prima in Sicilia, la chiusura imminente su tutta la rete degli impianti, stradali ed autostradali, a livello nazionale, e la viva preoccupazione dell’opinione pubblica, hanno contribuito al buon esito della trattativa.
Al centro del confronto c’era il tentativo di Governo e compagnie petrolifere di stravolgere gli equilibri della rete carburanti a favore dei poteri forti a spesa dei contribuenti e dei gestori. Il tentativo maldestro messo in atto con il DDL concorrenza è stato scongiurato grazie alla partecipazione corale della categoria che – ad eccezione di qualche isolato caso di identità- ha risposto compatta ed unitaria all’appello delle tre organizzazioni. In più, il Governo- assediato dalla protesta dei benzinai e dalla preoccupazione dell’opinione pubblica- ha dovuto rinnovare il proprio impegno al pieno riconoscimento del bonus fiscale in forma strutturale, così come già previsto nel protocollo di intesa del giugno 2008.
“E’ un risultato molto importante che premia l’impegno di tutta la categoria che ha saputo rispondere compatta all’appello di Faib Fegica e Figisc- ha dichiarato Martino Landi, Presidente di Faib- Gli scioperi sono un diritto costituzionale di tutti i lavoratori, utili e necessari per dar voce alle giuste rivendicazioni delle categorie. E’ quello che abbiamo fatto di fronte ad un Governo che non voleva sentir ragioni e non dava segni di attenzione ai nostri problemi. La dichiarazione di sciopero e l’alta adesione al suo avvio in Sicilia, il giorno prima, ha convinto il Governo a scender a miti consigli e a metter da parte progetti insensati a danno dei cittadini e dei gestori. A quel punto, a risultati conseguiti, lo sciopero è stato revocato consapevoli che esso è uno strumento negoziale indispensabile ma non fine a se stesso. La revoca dello sciopero, giunta in concomitanza con l’orario d’ inizio dello stesso, ha suscitato non poche questioni organizzative. Ancora una volta la compattezza dei gestori ha rigettato i tentativi di petrolieri e retisti di farsi pagare da gestori e cittadini la ristrutturazione degli impianti, la destrutturazione del servizio, la precarizzazione dei rapporti di lavoro.”
Nel merito il Sottosegretario, nella conferenza stampa, ha riconosciuto la fondatezza della protesta, le modifiche al DDL e ha rinnovato l’impegno, di fronte a tutta la stampa italiana, a nome del Governo nella sua interezza e della Presidenza del Consiglio, nella persona del Sottosegretario Gianni Letta, a varare per i prossimi anni il bonus fiscale e a renderlo in forma strutturale. Allo stesso tempo, Saglia si è impegnato a portare avanti gli obiettivi del Protcollo del giugno 2008.
Nel dettaglio la prevista revisione dei contratti di gestione degli impianti- che era uno dei punti più contestati- è stata archiviata ed invece, riconfermando la cessione in uso gratuito degli impianti e la durata degli affidamenti, possono essere previste nuove formulazioni di contratti di approvvigionamento e somministrazione, da concordarsi con le Associazioni di categoria.
Il verbale riconosce che i nuovi modelli contrattuali debbono assicurare al gestore condizioni eque e non discriminatorie per competere sul mercato. E’ il caso dei tentativi messi in atto da alcune compagnie di scaricare sui benzinai i costi di gestione e della competitività. E’ un ammonimento verso quelle compagnie che canniballizano i propri impianti con condizioni discriminatorie tra gestori all’interno dello stesso bacino di utenza.
L’intesa prevede che le nuove attività non oil siano esercitate dai titolari delle licenze UTF, rigettando il tentativo di petrolieri e retisti di appropriarsi delle attività collaterali per estendere l’oligopolio e l’integrazione verticale su tutte le attività. Altro che concorrenza.
Sul punto che riguardava la previsione di apertura/trasformazione di impianti completamente automatizzati( impianti ghost) è stato deciso di depennare l’intero articolo che, oltre tutto, prevedeva anche la possibilità di tenere tali apparecchiature accese durante il normale orario di apertura, con la presenza del gestore.
E’ stato rigettato, infine, il tentativo di saccheggiare il fondo indennizzo a beneficio di petrolieri e retisti.
“E’ il risultato di una trattativa complessa che dà risposte chiare e inequivocabili anche all’industria petrolifera -conclude Landi- sulla direzione della ristrutturazione della rete a beneficio di una reale nuova concorrenza, che non pesi esclusivamente sui gestori, così come piacerebbe a lor signori. Ora il lavoro svolto deve essere verificato affinché non vi siano colpi di mano e il Governo rispetti i patti scritti e spiegati agli italiani. Quindi grande attenzione al percorso dell’iter legislativo del DDL Concorrenza, dalla Presidenza del Consiglio fino alle aule parlamentari e all’attuazione del bonus fiscale.”