Con una nota inoltrata al Ministro Clini, Rete Imprese Italia è intervenuta sulla questione del pagamento del contributo nonostante la sospensione del Sistri stabilita dal Decreto “Cresci Italia” (Legge 134/2012). Nella nota si ricorda l’enorme contributo già versato dalle Aziende (circa 70 milioni di euro) ad un sistema mai entrato in vigore e proprio per questo bisognoso di un profondo ripensamento.
Nonostante la sospensione del Sistri stabilita dal Decreto “Cresci Italia” (Legge 134/2012), il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, con un Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 agosto scorso, ha riproposto la scadenza del 30 novembre 2012 per il pagamento del contributo per il Sistri – il sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti – relativo al 2012.
“Sorprende e preoccupa – commenta il Presidente di Rete Imprese Italia Giorgio Guerrini – la riproposizione del contributo a carico delle imprese quando lo scorso giugno, il Decreto “Cresci Italia”, norma di rango superiore al provvedimento ministeriale, ne ha stabilito espressamente la sospensione. L’ultima cosa di cui hanno bisogno gli operatori e le imprese coinvolte nella gestione dei rifiuti è di alimentare ulteriore confusione su questa delicata e complessa materia”.
“Il Sistri – sottolinea Giorgio Guerrini – va, dunque, integralmente riprogettato e sostituito con un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che risponda a criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplicità. Chiediamo, pertanto, al Ministro Clini di chiarire l’effettiva portata delle disposizioni emanate, affinché non si producano, su questa vicenda ulteriori danni economici per le imprese. A questo proposito ricordo che negli ultimi due anni, 325.470 imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per l’iscrizione al Sistri, per l’acquisto di oltre 500mila chiavette usb e di quasi 90mila black box a fronte di un sistema mai entrato in funzione”.