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Rete carburanti, la riforma secondo il Parlamento Cosa chiedono al Governo le risoluzioni di maggioranza e opposizione

Per gentile concessione di “Quotidiano Energia”

ROMA,3 novembre 2023

Rete carburanti, la riforma secondo il Parlamento

Cosa chiedono al Governo le risoluzioni di maggioranza e opposizione

di R.M.

Complici i ribassi dei prezzi a cui stiamo assistendo da inizio ottobre, i carburanti non sono più al centro dell’attenzione. E la riforma della rete più volta annunciata, le cui linee guida sono state illustrate da Mimit e Mase agli operatori prima della pausa estiva, sembra passata in secondo piano. Anche perché, come era parso chiaro fin da subito, mancano le risorse per renderla attuabile, in particolare nelle parti relative a bonifiche e infrastrutture di ricarica nei distributori (QE 2/8).

In occasione dell’assemblea Faib di fine settembre (QE 27/9), il ministro Urso aveva parlato della possibilità di finanziare la ristrutturazione con la Legge di Bilancio, ammettendo comunque che non sarebbe stato facile e il testo del Ddl presentato in Senato conferma che non è quella la strada. In un’intervista rilasciata il 3 novembre al quotidiano “La Stampa”, il titolare del Mimit, pur non citando direttamente la riforma carburanti, ha detto in sostanza che, visti i pochi margini della Manovra, punta a reperire risorse per i progetti del suo ministero attraverso la rimodulazione del Repower EU.

In attesa delle mosse del Governo, il Parlamento ha concluso la scorsa settimana l’ampio approfondimento sul settore avviato con la presentazione di tre risoluzioni tra maggioranza e opposizione (QE 25/10).

A differenza di quanto avvenne a fine 2019 con la risoluzione De Toma, questa volta le forze parlamentari non sono riuscite a convergere su un unico atto. In realtà l’unanimità è stata raggiunta sulle iniziative di M5S e PD tuttavia su testi ampiamente riformulati dal Mimit. La risoluzione di FdI è passata invece con l’astensione dell’opposizione, non condividendo i riferimenti al DL Trasparenza e al prezzo medio regionale dei carburanti.

Al di là dei distinguo sui singoli punti, dal Parlamento è arrivato un segnale di attenzione al comparto, come hanno sottolineato anche i tre firmatari delle risoluzioni – Peluffo (PD), Appendino (M5S) e Zucconi (Fdi) – parlando con QE subito dopo la conclusione della seduta della commissione il 25 ottobre. Anche Unem ha rimarcato l’importanza dei lavori condotti dalla Camera, osservando che il Governo potrà trovare nei tre atti “utili indicazioni” per il suo Ddl.(…)

Ma vediamo cosa chiede il Parlamento al Governo, partendo dalla risoluzione di maggioranza.

Numerosi gli impegni contenuti nell’atto a prima firma Zucconi. Si sollecita innanzitutto l’Esecutivo “ad assumere ulteriori iniziative anche alla luce del tavolo carburanti presso il Mimit, in grado di contrastare le numerose e articolate criticità che sta affrontando il settore della distribuzione dei carburanti, i cui fattori di debolezza”, si legge nella risoluzione, “rischiano non solo di aggravare le condizioni economiche e occupazionali degli operatori, ma altresì ostacolano la funzione della rete di avere ruolo e valore nei processi di transizione della mobilità sostenibile”.

In particolare, si impegna il Governo ad attivarsi per la razionalizzazione e ammodernamento della rete distributiva, “anche con la conferma degli ammortizzatori di sistema per l’uscita dei gestori, nonché di eventuali indennizzi per la riconversione e/o bonifica ambientale, e con la finalità di consentire alla rete di posizionarsi attivamente nel processo di transizione alla mobilità sostenibile”. Così come a “elevare i livelli di tutela e protezione delle condizioni lavorative e dell’esercizio di impresa degli operatori del settore” nonché “ad incentivare lo sviluppo di iniziative volte alla riconversione tecnologica necessaria ad ammodernare la rete distributiva” e “a favorire lo sviluppo di prodotti energetici ad alta sostenibilità ambientale destinati alla mobilità”.

Tra gli impegni della risoluzione di FdI anche la valutazione di “ulteriori procedure di verifica e controllo per accertare violazioni della normativa di settore” e il contrasto all’elusione “dell’obbligo di contrattualistica previsto dalla normativa di settore per tutti i titolari di autorizzazione”. Nell’atto spazio anche a una “sempre più stringente” attività di sorveglianza dei prezzi praticati e delle dinamiche di formazione dei prezzi su tutta la filiera di vendita.

Ancora, si chiede al Governo di “assicurare, il più ampio sviluppo della digitalizzazione per ottemperare agli obblighi previsti dalla norma in materia di trasparenza del prezzo medio, anche al fine di contenere eventuali costi emergenti che avrebbero incidenza sul prezzo al pubblico”.

Nell’atto parlamentare, a differenza delle linee guida del Governo per il Ddl, si parla anche di autostrade. In particolare con l’impegno “a promuovere nel comparto della rete autostradale misure idonee a conseguire recuperi di efficienza e competitività per le attività di distribuzione dei carburanti e per le attività di ristorazione e commerciali”.

Altro aspetto affrontato nell’atto Zucconi quello delle frodi con la spinta a “rafforzare gli strumenti per contrastare l’evasione, la contraffazione e i fenomeni di concorrenza sleale esistenti mediante uso di nuove tecnologie e strumenti di misurazione nel controllo e nel tracciamento del carburante in tutte le fasi della filiera”. Si chiede da ultimo al Governo di “proseguire i lavori del tavolo tecnico di confronto con le organizzazioni dei gestori e con tutta la filiera, istituito presso il ministero competente, di supporto all’osservatorio permanente, per l’analisi e lo studio delle problematiche strutturali e congiunturali del settore, al fine di risolvere e gestire le criticità afferenti la competitività per le imprese e le micro-imprese che vi operano”.

Tre gli impegni previsti nella risoluzione Peluffo come approvata della commissione di Montecitorio. Il primo fa riferimento alla previsione di una disciplina “volta a meglio qualificare i requisiti necessari all’esercizio della vendita al dettaglio di carburanti, un piano industriale che consenta la razionalizzazione e l’ammodernamento della rete distributiva, favorendo, ove possibile, la riconversione tecnologica, attraverso strumenti agevolativi, nonché l’ammodernamento della rete distributiva”. Il secondo impegno si concentra su tutele contro l’illegalità contrattuale, il terzo sulla prevenzione delle frodi Iva.

Cinque infine gli impegni presenti nell’atto Appendino. Si va dalla razionalizzazione e ammodernamento della rete con relativi indennizzi per le bonifiche, al tema delle frodi, alla richiesta di “nuovi modelli contrattuali di valorizzazione dell’imprenditorialità dei gestori”, passando per “detrazioni fiscali ad hoc per la riconversione dei vari punti di distribuzione nella direzione” della decarbonizzazione fino alla richiesta di proseguire il tavolo tecnico al Mimit.

Queste le indicazioni che arrivano dal Parlamento, l’auspicio è che a differenza del 2019 quando, nonostante l’unanimità, la risoluzione De Toma non si tradusse in un provvedimento normativo, ora l’evoluzione possa essere diversa. Intanto anche la filiera della distribuzione si è messa al lavoro per predisporre una proposta di riforma condivisa (QE 20/10).

Leggi i testi delle risoluzioni da pagina 7 in poi del pdf scaricabile a questo link:

https://documenti.camera.it/leg19/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2023/10/25/leg.19.bol0189.data20231025.com10.pdf