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Report Presidenza: Firma dell’Accordo con EG e continuazione della vertenza con i subentranti alla Esso.

Soddisfazione per il rinvio della fatturazione elettronica e per il possibile esito positivo della tipizzazione del contratto di commissione con Up. Avviata la macchina organizzativa per l’Assemblea federale.

La Presidenza Nazionale Faib riunita a Roma lo scorso 18 luglio presso la Confesercenti nazionale, ha discusso della vertenza riguardante gli impianti a marchio Esso, dal confronto positivo con EG, che ha portato le tre sigle sindacali alla firma di un nuovo Accordo con il gruppo anglo-indiano ai ricorsi dei gestori Faib verso Petrolifera Adriatica, alle iniziative verso gli altri subentranti che si sottraggono all’accordo del 16 luglio 2014, al rilancio del tavolo ministeriale. La Presidenza ha quindi affrontato il tema degli aggiornamenti sul Decreto Legge della fatturazione elettronica e della scheda carburanti e varato le iniziative federali per giungere preparati all’appuntamento. L’organismo dirigente ha quindi affrontato il tema del confronto con UP sul contratto di commissione per la RO e la RA, anticipando l’ottimo punto di convergenza ottenuto dalle parti, dopo gli ulteriori incontri svolti.

La Presidenza ha anche svolto una disamina dei tavoli negoziali aperti, anche in seguito agli accorpamenti aziendali succedutisi.

La Presidenza, infine, sulla scorta delle valutazioni del comitato dei saggi, si è confrontata e deliberato sullo svolgimento della prossima Assemblea federale.

Sulla firma dell’Accordo con EG, la Presidenza ha espresso piena soddisfazione per questo esito positivo per i gestori a marchio. L’intesa conferma la continuità con l’Accordo Esso del 16 luglio 2014 e pertanto Eg riconoscerà ai gestori a marchio Esso i diritti maturati alla firma del nuovo accordo. Rinnova l’accordo e costruisce una cornice di certezza giuridica ai rapporti tra gestore ed EG nell’ambito della richiamata legislazione di settore: nazionale (D.Lgs. 32/98; L.57/2001;L.27/2012) e comunitaria (Regolamento CE 330/2010). Ciò significa che i rapporti economici e normativi sono stabiliti in forza di legge e non rimessi alla negoziazione individuale. Un quadro di garanzie e tutele a favore del gestore, con un impegno forte a garantire condizioni eque e non discriminatorie. L’accordo espleterà i suoi effetti dal 1 agosto 2018 al 30 giugno 2020. Dopo tale scadenza , rimarrà in vigore sino al rinnovo dello stesso.

L’intesa rimette al centro i gestori e la loro professionalità puntando sul servito: tutti gli impianti, salvo casi eccezionali dettati da impossibilità tecniche, saranno trasformati in doppia modalità.

E’ stato ribadito che il nuovo Accordo è stato il frutto di un lavoro che ha visto coinvolti intensamente i gruppi dirigenti dei comitati di colore delle tre Federazioni. E’ un risultato importante per i gestori a marchio Esso, che oltre a stabilire rinnovate condizioni economiche riconosce un quadro di certezza per il futuro, all’interno di quadro normato e condiviso. L’intesa ha  saputo indicare una strada di diritti e tutele, mettendo insieme nuove opportunità imprenditoriali per la rete a marchio gestita da EG in una fase caratterizzata da destrutturazioni di sistema. La presidenza ha riconosciuto che l’Intesa contiene molti elementi innovativi e dà risposte positive alla complessa e durissima vertenza in atto con gli altri subentranti nella proprietà degli impianti Esso. L’organismo Faib ha rimarcato che l’illegalità, a tutti i livelli non paga e si rivela per essere una scelta miope e di corto respiro, come dimostrano le decine di casi finiti in tribunale. La Presidenza ha quindi svolto un esame di dettaglio dando mandato al gruppo di lavoro del comitato di colore di illustrare l’Accordo sui territori. Il risultato dell’accordo con EG sarà la riapertura del dossier Esso al Mise verso i residui recalcitranti ad applicare l’accordo in essere.

Per quel che concerne la vertenza verso petrolifera Adriatica è stato valutato il quadro della vertenza in atto e approvata la dichiarazione di sciopero del 25 luglio. Sul punto Andrea Stefanelli, Presidente Faib Toscana e gestore di Petrolifera Adriatica, ha relazionato alla Presidenza, anticipando una grande partecipazione dei colleghi che vogliono mandare un messaggio chiaro a Petrolifera Adriatica: bisogna superare la negoziazione individuale e andare a chiudete l’accordo con le Associazioni dei gestori perché i diritti non sono nella sua disponibilità. Stefanelli ha anche anticipato la disponibilità della Regione Toscana a stare vicino ai gestori in questa vertenza sindacale nei confronti delle violazioni giuridiche poste in essere dalla Petrolifera Adriatica, a seguito dell’acquisto degli impianti Esso e della mancata applicazione dell’Accordo 16 luglio 2014, che lega i proprietari degli impianti ai relativi gestori. Facendo il punto sulla vertenza legale, Stefanelli ha anticipato che, nonostante il principio della vigenza dell’Accordo sia stato ribadito dal Collegio del Tribunale di Roma, a fronte del persistere dell’atteggiamento della Petrolifera di diniego all’applicazione dell’Accordo, diversi gestori sono stati costretti ad avviare le azioni giudiziarie nei confronti della Società, per ottenere l’applicazione dell’Accordo del 16 luglio 2014 e il pagamento delle cifre dei differenziali tra i prezzi di approvvigionamento previsti dall’Accordo del 2014 e i prezzi in concreto praticati e delle altre somme previste dall’Accordo e non corrisposte. La Presidenza Faib ha apprezzato che lo sciopero proclamato sia in linea con la conseguenza della nostra azione a livello nazionale di tutela dei gestori e di supporto alle azioni giudiziarie avviate nei confronti di Petrolifera oggi e di altri operatori a breve.

Sullo slittamento al 1° gennaio 2019 della fattura elettronica, la Presidenza ha salutato con favore e soddisfazione l’esito del lungo confronto con il Governo. Il nuovo termine, trasversale per tutti i comparti economici, è stato differito in particolare per gli acquisti di carburante per autotrazione effettuati dai soggetti passivi IVA presso gli impianti stradali di distribuzione per i quali era stato previsto un periodo di sperimentazione prima dell’entrata in vigore dell’obbligo generale. E’ stato precisato che la proroga in oggetto riguarda esclusivamente l’entrata in vigore dell’obbligo di emissione della fattura elettronica ai fini della certificazione fiscale della transazione economica e non anche la restante parte della disciplina collegata riguardante in particolare il necessario utilizzo di sistemi tracciabili di pagamento ai fini del riconoscimento della deducibilità del costo e della detraibilità dell’IVA in capo al soggetto passivo nonché il credito d’imposta pari al 50% delle commissioni interbancarie addebitate agli esercenti di distribuzione carburanti per le transazioni effettuate tramite sistemi di pagamento elettronico. Per queste due ultime disposizioni, quindi, il termine d’inizio rimane fissato al 1° luglio 2018. La Presidenza ha preso atto con soddisfazione che  fino al prossimo 31 dicembre gli esercenti di distribuzione carburanti non saranno in alcun modo tenuti all’emissione della fattura elettronica (neppure su espressa richiesta da parte dell’acquirente) e manterranno le classiche modalità di certificazione fiscale ferma restando una necessaria attività di sperimentazione ed adeguamento delle proprie strutture in vista dell’entrata in vigore del nuovo termine fissato al 1° gennaio 2019. Contestualmente risultano invece in vigore l’obbligo riguardante la tracciabilità della transazione in capo al soggetto passivo acquirente ai fini del riconoscimento fiscale del costo sostenuto per il carburante (abolizione della carta carburante) nonché il credito d’imposta del 50% sulle commissioni da pagamenti elettronici addebitate all’esercente.

Sul Contratto di Commissione per la rete ordinaria e quella autostradale con Unione Petrolifera il Presidente Landi ha anticipato che le parti hanno condiviso una bozza al momento al vaglio dell’Associazione. La bozza di tipizzazione del contatto di commissione, frutto di un lungo confronto in UP, introduce flessibilità nel sistema e fornisce un ulteriore strumento di gestione dei punti vendita, nella disponibilità dei proprietari dei punti vendita e dei gestori, tramite le loro associazioni. Nel dettaglio la nuova formulazione prevede con lungimiranza alcuni istituti a tutela dei gestori e ulteriori possibilità operative per le compagnie, sia su rete ordinaria che autostradale. Allineare all’interno dello stesso contratto i due segmenti è stato problematico, anche perché il quadro normativo e strutturale di riferimento è sensibilmente diverso. Faib ha lavorato in modo convinto alla nuova tipizzazione ed esserci riusciti è il frutto di un lavoro lungo e complesso, con molti stop and go, che però ha premiato l’intelligenza negoziale delle parti, contribuendo a mettere a disposizione del sistema istituti e opzioni utili alle gestioni ma anche alle compagnie petrolifere, anche in relazione ai diversi momenti del mercato. La tipizzazione operata prevede una negoziazione di secondo livello: ossia il contratto tipizzato, nella sua architettura normativa riguarda tutti gli operatori, ma per la parte economica e di politica commerciale rimanda alla libera contrattazione tra le associazioni di categoria dei gestori e i proprietari degli impianti, ossia le compagnie. Infine- ha riferito Landi- è stato previsto l’introduzione dello strumento della bilateralità a supporto delle aree di criticità, della formazione e degli adempimenti normativi ambientali, di tutela della sicurezza e della salute. Anche in questo caso si tratta di un istituto innovativo per il settore che bisognerà sperimentare per valutarne le potenzialità sia dal lato dei titolari di autorizzazione che dei gestori.

Infine, sulla prossima Assemblea federale, la Presidenza ha deliberato di tenerla il 23 ottobre a Roma, sulla base della relazione del Comitato dei saggi.

Il Comitato ha evidenziato la necessità di procedere ad un percorso improntato ad una ricerca di rinnovamento che deve concretizzarsi in un’indicazione del gruppo dirigente pienamente rappresentativa del mutato quadro della realtà della rete carburanti italiana.

Il settore infatti è in una fase cruciale di passaggio. Il mercato petrolifero si va destrutturando, con gravi minacce sui livelli di presenza sulla rete e contraccolpi sull’occupazione. Dalla destrutturazione può nascere un impoverimento generalizzato e un nuovo livello di proliferazione delle controversie o della contrattazione, che può giungere a livelli di media rappresentanza.

Faib deve farsi carico dei mutamenti in atto, che interessano la sua stessa base associativa, dell’evoluzione imprenditoriale che interessa parte della rete   e traguardare i nuovi livelli associativi in istanze corrispondenti.

Com’è noto la Faib, all’interno del panorama associativo di Confesercenti, riveste un unicum organizzativo e rappresentativo incontestabile: è l’unica organizzazione che è costantemente impegnata a tavoli negoziali; con una pluralità di controparti; è perennemente in stato di agitazione per le difficili situazioni di mercato della rete, con scioperi, proteste, azioni mirate che necessitano di attenzioni crescenti. Ha due segmenti da presidiare con caratteristiche, strutturali e normative, del tutto diverse: la rete ordinaria e la rete autostradale; dalla negoziazione dipende il reddito delle imprese associate. Ha strumenti normativi e associativi finalizzati alla tutela del fine rapporto che necessitano di presidio quasi quotidiano. E’ a tutti i tavoli istituzionali per la sensibilità accentuata dei riflessi pubblici delle proprie problematiche.

Occorre dunque implementare nuovi contenuti programmatici, con una visione proiettata alla futura mobilità, e ai servizi connessi, in un modello organizzativo che facendo perno sulla forza rappresentativa di Faib, nelle sue diverse articolazioni, territoriale e nazionale, sappia individuare un’architettura organizzativa all’altezza dei tempi. Lungo questa traiettoria si svilupperà dunque il confronto politico e sindacale della prossima Assemblea.