Pronti ad iniziative di protesta articolate e alla chiusura degli impianti su rete ordinaria e autostradale.
I Presidenti di Faib Fegica e Figisc, Landi Di Vincenzo e Micheli, stanchi delle lunghe e infruttuose riunioni con il management del gruppo Api-Italiana Petroli, cui fanno riferimento i gestori ex ApiIp ed ex TotalErg, hanno preso carta e penna ed hanno scritto al Presidente del gruppo, Ugo Brachetti Peretti, all’Amministratore delegato, Daniele Bandiera e al Direttore Rete, Sebastiano Gallitelli.
Nella nota, i Presidenti fanno riferimento “… alla copiosa, pregressa corrispondenza, alle riunioni tenute negli scorsi mesi, che non hanno prodotto alcun risultato ed al perdurare di una palpabile situazione di fibrillazione che stanno caratterizzando l’avvio di questa nuova esperienza societaria che, pure, era stata valutata positivamente dalle scriventi per il coefficiente di “novità” che sembrava portare al settore. Un Gruppo che rappresenta il secondo operatore petrolifero operante in Italia (il primo per numero di punti di vendita) sembra invece aver scelto la strada dell’isolamento rispetto ai problemi della rete e dei suoi Gestori, rappresentati a più riprese, dell’imposizione unilaterale delle scelte aziendali e dell’assenza di risposte risolutive, nonostante gli impegni rassicuranti ricevute ai tavoli di confronto: impegni puntualmente disattesi e che ancora oggi non hanno prodotto alcuna soluzione.”
Faib Fegica e Figisc denunciano “… la mancanza di una strategia chiara e di progetti di respiro e politiche di marketing che -contrariamente a quanto dovrebbero- esauriscono la loro spinta, almeno sulla rete di distribuzione, con l’utilizzo della sola leva del prezzo…ciò si traduce, senza alcun elemento di oggettività, in una sottrazione delle potenzialità di vendita dei Gestori sempre più confinati ad essere meri spettatori dei processi distributivi ed in una profittabilità consistente riservata solo all’Azienda.” Alla luce di questo orientamento per Faib Fegica e Figisc “ …. insistere strumentalmente -come fa’ l’Azienda- sulla centralità del Gestore e continuare -verbalmente- a considerarlo come elemento essenziale del processo distributivo, appare una contraddizione in termini” mentre per la rete di Italiana Petroli “che tutti conosciamo, il Gestore è veramente l’elemento essenziale, indispensabile. Effettivo motore che contribuisce -al di là delle assurdità dei prezzi al pubblico fortemente penalizzanti per le gestioni- all’effettivo consolidamento e sviluppo dei volumi di vendita e, quindi, al posizionamento del marchio nel mercato italiano.”
Entrando nel merito i rappresentanti sindacali denunciano a vertici aziendali “la questione dei margini per i Gestori ex Api della viabilità ordinaria tagliati orizzontalmente …, indipendentemente dalla trading area…e del rimborso dei “cali carburante” che, nella migliore delle ipotesi (e sempre in ritardo, mediamente, di 1 /2 anni ), viene tagliato di una percentuale” che le Federazioni giudicano scandalosamente inaccettabile. A continuare, le Federazioni elencano una serie interminabile di questioni sul tavolo di confronto da anni: il problema dei conguagli sul pricing che i Gestori attendono per settimane; delle “carte” i cui accrediti avvengono con tempistiche prolungate; della pretesa dell’Azienda, di “appropriarsi” di tutte le leve del prezzo- anche oltre il consigliato- in evidente violazione della normativa nazionale ed europea che assegna, in via esclusiva al Gestore-rivenditore la fissazione del prezzo di cessione al pubblico senza che il fornitore possa imporre un prezzo massimo di rivendita.
In Autostrada le cose non vanno certo meglio, anzi. Su questo segmento, alle questioni fin qui evidenziate, occorre aggiungere le specifiche del segmento come la gestione unilaterale del pricing, quella dei conguagli impossibile da decifrare e con tempi troppo lunghi per essere sopportati, l’assenza di un Accordo che nel caso di Api è atteso da oltre 10 anni, anni nei quali si sono succeduti impegni a fare e provvedere senza costrutto e senza effetti.
Oggi, dicono i Presidenti delle Federazioni, “Il tutto ulteriormente aggravato dal fatto che -sopratutto per i Gestori che provengono da altre “bandiere”- le vendite si stanno progressivamente (e significativamente) riducendo e, considerati i differenziali applicati trasmigrando sempre più dalla modalità di vendita in servito a quella self dove i margini sono appena ridicoli e comunque non soddisfacenti per mantenere in piedi le gestioni.”
Sulla situazione attuale Faib Fegica e Figisc si dicono fortemente preoccupati. “L’involuzione del sistema delle relazioni industriali intervenuta dopo la trasformazione di TotalErg in Italiana Petroli, è di un’evidenza solare: abbiamo l’impressione che la situazione sia segnata da un’involuzione nei rapporti (accompagnata da un’assenza di risposte) e dalla difficoltà di raggiungere una sintonia fra “vecchio e nuovo”. E sopratutto che ci sia grande difficoltà -dopo circa un anno- a ridefinire compiti, ruoli e strategie: l’Accordo sulla viabilità -ex TotalErg- è scaduto ed i presupposti che hanno portato alla sua sottoscrizione sono profondamente mutati (a partire dalla migrazione dei volumi fra self e servito) ed andrebbero riadattati alla nuova realtà; la pressione per introdurre su tutti gli impianti la “doppia isola” nonostante l’Accordo in essere preveda che il Gestore possa rinunciare; il tema del rimborso dei cali sembra risentire dell’approccio maturato in api (con tagli più o meno lineari). Finanche le campagne promozionali e di fidelizzazione (carte loyalty) ed il marketing (strategico) …. comincia a ridurre il suo appeal”
Di autostrada si è già detto “…che non è sufficiente aver sottoscritto un Accordo se non si ha la volontà di applicarlo: il “service” non viene pagato; le sofferenze discendenti dalla migrazioni dei volumi da una modalità di vendita all’altra (self-servito) non vengono valorizzate (come previsto); parimenti non vengono considerati gli sbilanci dovuti ai cambi di marchio (con conseguente perdita dell’erogato); i conguagli (e le carte aziendali) per chi non ha scelto la connettività sono una chimera così come il sistema netting che appare bloccato; il pricing che dovrebbe fornire una primo elemento di competitività si caratterizza, invece, per una forbice sempre più ampia” verso i competitor e la connettività
ha portato vantaggio solamente all’Azienda svilendo uno strumento che se valorizzato adeguatamente potrebbe essere prezioso strumento di marketing.
Faib Fegica e Figisc se da un lato riconoscono che “ Le scelte industriali ed il marketing strategico, non v’è dubbio, sono e restano appannaggio dell’Azienda” dall’altra sottolineano che “i Gestori non possono attendere, passivamente, più oltre che il tempo consumi le loro residue speranze e le ridotte risorse economiche” e concludono che “Per questi motivi…non siamo più in condizione di attendere altro tempo: occorrono interventi immediati che ridiano certezza alle gestioni: tanto di rete ordinaria quanto di quella autostradale.”
Le Federazioni portano quindi a conoscenza del Presidente del gruppo e dell’Amministratore delegato “…la ferma determinazione di proclamare -su questi temi e su tutto il territorio nazionale- una chiusura degli impianti -a partire da quelli in autostrada- denunciando le chiusure dell’Azienda, le violazioni degli Accordi e delle norme poste a garanzia del settore, la mancata applicazione degli impegni assunti dalla medesima Azienda nei confronti delle Concessionarie in termini di pricing e non solo e del tentativo di ribaltare sui Gestori oneri ed adempimenti che i Gestori non hanno assunto. Chiusura degli impianti che verrà replicata anche sulla rete ordinaria qualora l’Azienda non chiarisca come intende restituire quanto tolto del margine sottratto a tutti i gestori ex Api-Ip e continui a tagliare il riconoscimento cali allineando il rimborso nel rispetto dei tempi previsti nell’accordo.”
La nota si conclude con l’auspicio “…che il “Gruppo api”, su questi temi possa avviare quella riflessione che le nostre Federazioni attendono da mesi e possa fornire risposte credibili -in tempi ristrettissimi (stante la gravità della situazione) al fine di evitare ai Gestori una forte contrapposizione nel merito dei problemi. Se ciò potrà essere raggiunto soddisfacentemente con la definizione di un Accordo unico valido per entrambe le reti (ex api ed ex TotalErg), sia su rete ordinaria che autostradale saranno le prossime settimane a dirlo. Per il momento rimane fissato lo stato di agitazione e la prevista chiusura degli impianti se non ci saranno risposte concrete in tempi rapidissimi.”