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Pubblico servizio: rifornimento carburanti in autostrada, effetti COVID 19

Faib Fegica e Anisa sollecitano risposte in materia di urgenze sulla rete derivanti dall’emergenza

Con una nota unitaria Faib Fegica e Anisa hanno scritto al Governo, dal Presidente del Consiglio ai Ministri, a quello dei Trasporti a quello dello Sviluppo Economico, ai vertici istituzionali di Camera e Senato e ai Presidenti delle relative Commissioni competenti, oltre al Presidente di UP, e  sollecitato risposte urgenti in materia di urgenze sulla rete derivanti dall’emergenza Coronavirus.

Le Federazioni nella nota  evidenziano che “Lungo la viabilità autostradale, oltre i Gestori, sono impegnati più di 6.000 addetti che, senza mezzi (né presidi di difficile o quasi impossibile reperimento) garantisco la continuità -lungo tutte le 24 ore- del servizio di rifornimento. Senza che alcuno faccia espliciti riferimenti! Le scriventi devono prendere atto che, nonostante questo manifesto “spirito di servizio”della nostra Categoria, le vendite giornaliere -per i motivi legati all’emergenza ed ai provvedimenti emanati dal Governo- si sono ridotte ad un misero 15% rispetto all’analogo periodo degli anni precedenti.”

“A fronte di questa condizione di “manifesta sofferenza” le compagnie “affidatarie del servizio”, continua le Associazioni, hanno girato la testa dall’altra parte e le società Concessionarie hanno mantenuto il più colpevole dei silenzi. Perdurando questa situazione, la nostra Categoria non potrà continuare a garantire, come ha fatto fino ad ora, la regolarità del servizio e l’offerta lungo tutte le 24 ore.”

Le Federazioni  chiedono “interventi rapidi ed efficaci se non si vogliono condannare le gestioni al fallimento nel breve periodo. Per questi motivi, nel richiedere il massimo della chiarezza sui provvedimenti che riguardano direttamente questo particolare segmento della mobilità del nostro Paese, le scriventisono a porre, nello specifico, alcuni temi su cui chiedono che il Governo, le Concessionarie e gli Affidatari, assumano le proprie responsabilità.”

 

Al Governo chiedono di “ a favorire, in ogni modo, lo slittamento del pagamento dei contributi per i lavoratori e il posticipo del pagamento dell’Iva -almeno fino a Luglio 2020-, ricordando che il volume di affari dei Gestori -ai sensi dell’articolo 18, c.10 del DPR 600/73- è considerato al “netto del prezzo corrisposto al fornitore” (se rimane la formulazione indistinta dell’individuazione del limite soglia per “applicare” la possibilità di rinvio si rischia di aprire un ulteriore contenzioso con l’AE); a consentire, con procedure semplificate, l’eventuale applicazione della CIG; ad intervenire sulle amministrazioni locali al fine sospendere, oltre al pagamento di Iva e contributi Inps ed Inail, anche il pagamento della Ta.Ri. fino al 31.12.2020; prevedere interventi e iniziative di sostengo nel caso in cui -come già avvenuto all’interno della prima “zona rossa”- il Gestore o alcuni dei suoi dipendenti, risultassero positivi ai test; a considerare la possibilità -attraverso la Protezione Civile- di fornire agli esecutori del pubblico servizio di distribuzione carburanti- di fornire i necessari presìdi sanitari;

 

 

Alle Concessionarie chiedono di  “rinunciare”, dal 1.3 fino al 30.6.2020 alle royalties che percepisco a seguito dell’affidamento a mezzo di procedure competitive, stornando ai Gestori il controvalore; a consentire, nello stesso periodo, la possibilità -pur mantenendo il presidio ed il rifornimento diretto alle categorie svantaggiate- di effettuare l’erogazione attraverso la modalità self-service;  a considerare -contrattualmente (con i parere del Governo)- le Aree di servizio autostradali come elementi costituenti il pubblico servizio e, per questo motivo, “costo di sistema” nel mantenimento dell’offerta al consumatore che già paga -per la percorrenza- un pedaggio che dovrebbe essere comprensivo dei servizi (e non in aggiunta alle royalties percepite);  a valutare la possibilità di turnare il servizio secondo i criteri contenuti all’interno delle “precettazioni regionali” che vengono attivate al momento dello sciopero.

 

Agli affidatari del servizio/compagnie chiedono di a mettere in sicurezza le gestioni congelando -inizialmente fino al prossimo 3.06.2020- ilpagamento di due forniture medie effettuate negli stessi periodi dello scorso anno (comunque coperte da fidejussioni bancarie); rinunciare agli affitti sulle attività non oil fino al 31.7.2020; fornire i necessari presìdi sanitare per lo svolgimento delle attività; prevedere in caso di contagio o positività del Gestore o dei suoi addetti che dovesse comportare la chiusura e/o la messa in quarantena ’attività, un sostegno economico per far fronte alle emergenze.

 

Le  Federazioni concludono la nota dicendo che “in attesa di una rapida e chiara risposta, si asterranno -per il momento-da assumere altre iniziative di contrasto tese a tutelare -insieme alla salute- anche la sopravvivenza finanziaria delle gestioni stesse, già duramente provate da una congiuntura totalmente negativa che si protrae da anni, complice la totale passività di Affidatari del Servizio ed società concessionarie.”