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Prezzo massimo: Faib, Fegica e Figisc respingono le contestazioni di Eni e chiedono rispetto degli accordi

Faib, Fegica e Figisc, con un a nota unitaria a firma dei tre Presidenti, hanno respinto le contestazioni avanzate da Eni ai Gestori delle stazioni di servizio della rete ordinaria con le quali l’Azienda eccepiva il superamento del “prezzo massimo” così come contemplato nell’Accordo Collettivo Aziendale del 24 luglio del 2003.
Le tre Associazioni nella nota hanno sottolineato che “proprio in forza delle Intese suddette, la regola generale vuole che “Nessuna violazione si determina nel caso in cui il superamento del prezzo massimo sia connesso a variazioni di imposte e/o tasse ovvero sia conseguenza di diminuzioni del prezzo di cessione fino ad esaurimento delle giacenze”.
Inoltre le tre sigle hanno rimarcato che “le scriventi Federazioni, nell’ambito della vertenza sindacale aperta nell’estate del 2012 per contestare palesi inadempienze degli Accordi Collettivi e inosservanze delle Leggi Speciali che regolano il settore, abbiamo prodotto pubbliche e formali comunicazioni con le quali, tra le altre iniziative assunte, dichiaravano la sospensione delle Intese per la parte che riguarda la definizione delle modalità di regolazione del prezzo massimo.”
Faib, Fegica e Figisc hanno osservato “… ancora una volta, come gli accordi sindacali non possano essere richiamati dall’Azienda soltanto in alcune occasioni e per la parte di suo esclusivo interesse.” In questo senso “Le Organizzazioni dei gestori e i loro rappresentati hanno sempre operato nell’ambito delle richiamate intese, dovendo purtroppo riscontrare che l’Azienda – tanto per gli aspetti economici quanto per quelli normativi – in molteplici occasioni, nel recente passato, si è discostata dalla loro osservanza, in aperta violazione degli stessi accordi, salvo richiamarli nei casi di interesse”.
Faib, Fegica e Figisc concludono la nota respingendo “in nome e per conto dei gestori loro associati, le note in oggetto” e invitando “la Compagnia a rendersi pienamente disponibile a fissare entro il corrente mese di aprile un calendario di incontri teso al rinnovo degli accordi scaduti".