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Prezzi e prelievo fiscale, Faib: il Governo proceda senza perdere altro tempo, siamo oltre il tempo degli annunci

Occorre procedere in fretta alla revisione del livello di prelievo fiscale per quanto concerne accise ed Iva sui prodotti petroliferi, perché la situazione sta diventando insostenibile per i gestori, sia per il continuo aggravarsi delle contrazioni delle vendite – a causa del caro carburanti – sia per la crescita delle spese anticipate dai gestori per rifornirsi. Non c’è più un attimo da perdere: è un impegno a cui il Governo ha promesso già varie volte di far fronte ma senza seguito. Siamo oltre Il tempo degli annunci. Il Governo ha realizzato un extra gettito che va restituito ai cittadini, mettendo le imprese in condizioni di continuare a lavorare. In Italia i carburanti sono diventati, per responsabilità del fisco, i più cari d’Europa. L’accise sulla benzina ha raggiunto quota 0,728 e sul gasolio 0, 617 mentre l’Iva sui due prodotti sconta il 21% contro la media dell’area euro al 19,67. Si sono realizzate le condizioni per introdurre l’accise mobile, il Governo non aspetti altro tempo.
Da uno studio di Faib Confesrcenti emrge che tra gennaio-agosto 2012 e lo stesso periodo dell’anno precedente i consumi di benzina e gasolio si sono ridotti di 1,6 miliardi di litri. Nel solo mese di agosto la flessione dei consumi di carburanti è stata di 216.995.000.
A fronte del calo dei consumi si registra un aumento dell’accisa media, dell’Iva e conseguentemente del gettito che sempre nel solo mese di agosto ha fatto registrare un incremento Iva su benzina e gasolio di 67.210.085 e di 193.269.000 di maggiori entrate derivanti dalle accise.
Gli unici consumi che aumentano in questi otto mesi sono quelli della benzina extra rete (+10,4%).
Il gettito dell’Iva e dell’accisa cresce del 19,2% facendo incassare 2,7 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Iva e l’accisa hanno aumentato il loro peso sul prezzo al consumo dei carburanti passando rispettivamente dal 16,67% al 17,35% (l’Iva) e dal 34,6% al 37,77% (l’accisa). Il gettito Iva per rete ed extrarete nel periodo gennaio agosto 2012, rispetto allo stesso periodo 2011, cresce di 651.924.641 di euro, quello delle accise, nello stesso periodo, di 2.054.048.091 di euro.
Il prezzo industriale del carburante è cresciuto dell’8,8%. Gli effetti cumulati sul prezzo al consumo medio ha prodotto un aumento al consumo del 18,2%.

 

Tabelle consumi Iva ed accise Rete ed Extra Rete

 

Tabelle Rete Ordinaria ed Extra Rete

 

Tabelle Rete Ordinaria

   


 

Rassegna Stampa

  

Carburanti: consumatori, bene sterilizzazione Iva ma ancora non basta. Indispensabile ridimensionare accise e piano modernizzazione filiera
Roma, 20 set. (Adnkronos)- "Apprezziamo la volonta’ del Governo di intervenire finalmente per sterilizzare la tassazione sui carburanti. Un provvedimento che invochiamo da tempo, e che ci auguriamo diventi operativo il prima possibile. Ma il meccanismo progettato dal Governo non e’ ancora sufficiente". Lo affermano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti di Federconsumatori e Adusbef. "Facendo diminuire l’accisa quando il costo delle quotazioni internazionali di benzina e diesel aumenta, vuol dire -continuano Trefiletti e Lannutti- assorbire semplicemente i nuovi aumenti dell’Iva. In questo modo il conto alla cassa, per gli automobilisti, rimane invariato". "Il problema vero -proseguono- e’ che, visti i prezzi ormai elevatissimi dei carburanti, e’ indispensabile intervenire in maniera molto piu’ incisiva e radicale".
"Non basta sterilizzare la tassazione per evitarne ulteriori aumenti: bisogna far scendere i prezzi che, a questi livelli, stanno strozzando la nostra economia" dicono ancora. 
"Apprezziamo la volonta’ del Governo di intervenire finalmente per sterilizzare la tassazione sui carburanti. Un provvedimento che invochiamo da tempo, e che ci auguriamo diventi operativo il prima possibile. Ma il meccanismo progettato dal Governo non e’ ancora sufficiente". Lo affermano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti di Federconsumatori e Adusbef.
"Facendo diminuire l’accisa quando il costo delle quotazioni internazionali di benzina e diesel aumenta, vuol dire -continuano Trefiletti e Lannutti- assorbire semplicemente i nuovi aumenti dell’Iva. In questo modo il conto alla cassa, per gli automobilisti, rimane invariato". "Il problema vero -proseguono- e’ che, visti i prezzi ormai elevatissimi dei carburanti, e’ indispensabile intervenire in maniera molto piu’ incisiva e radicale".
"Non basta sterilizzare la tassazione per evitarne ulteriori aumenti: bisogna far scendere i prezzi che, a questi livelli, stanno strozzando la nostra economia" dicono ancora.