La diffida è a non attuare azioni ultimative in materia di prezzi consigliati
Faib Fegica e Figisc sono intervenute con una nota congiunta verso le compagnie petrolifere ed i retisti per diffidarli a non attuare azioni ultimative in materia di prezzi consigliati ricordando che “secondo la normativa vigente nazionale e comunitaria, la fissazione del prezzo di vendita al pubblico dei carburanti è esclusiva facoltà del Gestore del punto vendita.” La nota continua evidenziando che “ Gli Accordi collettivi aziendali, sottoscritti ai sensi e per gli effetti del d.lgs. 32/1998, così come modificato ed integrato dalla legge 57/2001 e dalla legge 27/2012, definiscono i criteri di formazione dei prezzi, così come considerati dalla normativa comunitaria, vale a dire prezzo di cessione, prezzo consigliato e prezzo massimo, oltreché le condizioni economico/normative che regolano il rapporto tra titolare di autorizzazione/proprietario/fornitore in esclusiva ed il Gestore, tra cui il cosiddetto “margine prolitro”.
Faib Fegica e Figisc continuano nella nota mettendo in chiaro che “…da tale regolazione, sottratta all’autonomia negoziale delle parti individualmente assunte, consegue che il Gestore abbia la incomprimibile facoltà di esaurire le quantità di prodotto stoccate ed acquistate al prezzo precedente, allo scopo di ottenere dalla vendita di tale prodotto il margine definito contrattualmente, prima di adeguare all’eventuale ribasso deciso unilateralmente dal fornitore in esclusiva.”
In questo senso le Federazioni mettono nero su bianco che “Qualsiasi pressione esercitata sul Gestore perché rinunci alla suddetta facoltà rappresenta una palese violazione degli Accordi collettivi sottoscritti a termini di legge e, perciò stesso, tenuto conto di quanto disposto dall’art. 17 della legge 27/2012 sopra citata, rileva ai fini dell’accertamento dell’abuso di dipendenza economica ai sensi e per gli effetti dell’art.9 della legge 192/1998.”
Detto ciò le Federazioni hanno invitato “in maniera ultimativa le aziende in indirizzo ad uniformare i propri comportamenti e quelli dei rispettivi collaboratori, allo scopo di evitare inutili frizioni ed una diffusa conflittualità. Soprattutto nell’attuale drammatico stato di emergenza, nel quale i Gestori, anche in vostro nome e sotto le vostre insegne e marchi, stanno garantendo il pubblico servizio essenziale oltreché un presidio indispensabile del territorio, seppure in condizioni di estrema sofferenza economico/finanziaria, oltreché a rischio della loro stessa incolumità. Valga la presente comunicazione quale formale messa in mora e diffida ad adempiere, nonché ad astenersi da qualsiasi addebito ovvero prelievo ai danni dei Gestori deciso unilateralmente da codeste Aziende in relazione a qualsiasi differenza di prezzo che si pretende illegittimamente di controllare.”