Nell’ambito della discussione sul DDL Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018, AS 2960, attualmente in esame al Senato, sono previste nuove misure di contrasto all’illegalità nel settore della distribuzione carburanti agli articoli 77, 78 e 79, che interessano tutto il comparto e le varie fasi di introduzione sul mercato, stoccaggio, trasporto e commercializzazione dei prodotti petroliferi. In particolare l’art. 77 prevede per la Categoria l’introduzione, a partire dal 1° luglio 2018, di processi di trasmissione telematici dei corrispettivi.
Su questo punto è in corso un ampio confronto tra i soggetti della filiera e le parti istituzionali soprattutto per gli aspetti riguardanti l’obbligo di memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi con riferimento alle cessioni di benzina o di gasolio destinati ad essere utilizzati come carburanti per motori, specificatamente alle modalità attuative della previsione normativa.
Nel ricordare l’impegno delle Federazioni dei gestori a denunciare e contrastare i fenomeni di illegalità, le disposizioni in materia di fatturazione elettronica si inseriscono nell’ambito delle misure volte ad aumentare la capacità dell’Amministrazione di prevenire e contrastare efficacemente l’evasione fiscale e le frodi IVA, ma non colpiscono tutte quelle aree di illegalità che afferiscono alla sfera contrattuale, all’affidamento degli impianti, al dumping concorrenziale, alla completa tracciabilità termica dei prodotti, dai depositi ai punti vendita, superando tutte le incongruenze legate ai cali carburanti.
Ciò detto, le Associazioni dei gestori sono fermamente convinte dell’opera di contrasto all’illegalità nel settore e chiedono con fermezza la più ampia diffusione della tracciabilità dei prodotti in tutti i vari passaggi della filiera compreso i pagamenti con moneta elettronica a condizione che si concretizzi l’abbattimento dei costi delle transazioni.
Del resto quello della digitalizzazione dei processi e degli atti amministrativi e aziendali, soprattutto ai fini fiscali, è un percorso irreversibile che deve riguardare tutte le parti della filiera petrolifera, a partire dai proprietari degli impianti, unici titolari delle attrezzature, da cui occorre partire per razionalizzare ed estendere il procedimento di fatturazione elettronica, senza gravare i gestori di ulteriori procedimenti burocratici, del tutto inutili se si considera che le vere frodi e l’illegalità diffusa non si alimentano certamente con l’ultimo passaggio dalla cisterna dell’impianto al serbatoio dell’automobile, passando dagli erogatori piombati e super controllati da Guardia di Finanza e Uffici delle Dogane da una parte e dall’Agenzia delle Entrate dall’altra, visto anche l’obbligo a comunicare i prezzi di vendita all’Osservatorio Prezzi al MiSE. Basterebbe poco per implementare i sistemi di comunicazioni, alcuni dei quali già in attività da remoto per alcune Compagnie, incrociando così alcuni tra i principali obiettivi dell’Agenda Digitale Europea per diffondere la cultura digitale nel mondo delle imprese, efficientare i loro processi amministrativi e ridurre i costi di gestione.