La Presidenza ha valutato l’andamento delle relazioni industriali e gli accordi sottoscritti con le compagnie Api-Ip, Q8, Esso ed Erg, con cui si sono concluse le trattative, rilevandone la positiva soluzione in un momento di grande difficoltà delle gestioni e di forte sofferenza; difficoltà che si inseriscono in un quadro di grande problematicità dell’economia e del paese in generale. La chiusura di questi accordi sono, dunque, elementi positivi in quanto rinnovano una prospettiva di stabilità di rapporti e iniettano nuove risorse.
La Presidenza ha, dunque, affrontato le questioni relative a quelle compagnie con cui ancora sono pendenti i rinnovi contrattuali, che tracciano profili di situazioni diverse. Con Total, con cui si è ad un buon punto, con una condivisione di massima delle modalità e dei contenuti, ma che necessita di ulteriori e precisi approfondimenti, e con Tamoil, con cui si è raggiunta una intesa volta a sanare il pregresso relativo al 2007-08, con un impegno a valutare in tempi stretti il nuovo accordo per il 2009-2010.
Vicenda assai più problematica appare la vertenza Eni, a cui la Presidenza ha dedicato un lungo e franco dibattito. Nella relazione, a proposito di Eni, il Presidente Landi ha evidenziato con molta chiarezza i temi in discussione sul tavolo negoziale e il ritardo con cui si procede alla definizione dei diversi punti. Landi ha registrato le difficoltà di volta in volta concretizzatesi durante gli incontri tra le parti, sia in termini economici che normativi, illustrando gli sforzi, anche unitari, portati avanti per trovare una possibile intesa alla vertenza, in modo da soddisfare sia le esigenze dell’azienda che le legittime aspettative dei gestori. In particolare Landi ha significato la difficoltà di una vertenza che con il passare del tempo ha appesantito il confronto, segnato dall’incapacità dell’azienda di apprezzare le aperture di parte sindacale, e di fare passi in avanti.
Il Direttore Pergamo, alla luce delle difficoltà del tavolo, ha rimarcato che la trattativa è entrata in una nuova fase, registrando che i temi al centro del lavoro hanno bisogno, a questo punto, di un supplemento di confronto che necessariamente implica un aggiornamento dell’agenda di lavoro. Mantenendo l’ agenda aperta, Pergamo ha rilanciato la proposta di mettere un punto alla trattativa in atto, apportando un contributo costruttivo finalizzato a stemperare il clima di nervosismo intorno al tema dell’intesa interprofessionale, cresciuto nella categoria nelle ultime settimane, gravata dal mancato rinnovo dell’accordo economico, atteso da oltre due anni, e da un negoziato tra le parti proceduto a fasi intermittenti e sempre con nuove posizioni aziendali. Il Direttore ha proposto di chiudere il confronto in atto, di sanare il pregresso e prevedere un anticipo in fattura, a partire dal 2009, secondo le proposte presenti sul tavolo, allo scopo di riportare un clima sereno tra gli attori e riprendere il lavoro di rinnovo dell’accordo interprofessionale con capacità costruttive, allo scopo di giungere ad un equa e condivisa intesa.
I vari interventi hanno registrato le difficoltà della trattativa, e pure apprezzando lo sforzo unitario per mantenere aperto il tavolo di confronto, hanno evidenziato il superamento del Memorandum che nel nuovo contesto non risponde alle aspettative della categoria né – a questo punto- dell’azienda . In questo senso il Memorandum, elaborato sulla base dell’ultima Presidenza e dell’ultima Giunta nazionale, viene ritirato dal tavolo in quanto riferito ad una fase superata del confronto tra le parti.
La Presidenza ha dato, dunque, mandato al gruppo dirigente, sulla base della proposta Pergamo, di proseguire il confronto sulle linee illustrate, pervenendo ad un accordo economico che chiuda le aspettative sul pregresso e avvii la nuova fase contrattuale con un congruo anticipo, dichiarando la volontà di dar vita, in caso di rifiuto dell’azienda ad ottemperare all’obbligo di rinnovo, previsto per legge, a forti azioni di protesta e di contrasto su tutta la rete, richiamando la necessità di tornare sul terreno di lotta e di sciopero.
Sulla vertenza Shell, la Presidenza, anche alla luce delle ultime dichiarazioni dei dirigenti della compagnia sulle associazioni in partecipazione, ha dato via libera alle iniziative allo studio, valutando con le altre associazioni le possibili azioni politiche, legali, amministrative. In questo senso contatti sono stati avviati per definire gli atti e le procedure congiunte di tutta la categoria, unitariamente.
La Presidenza ha dunque approvato il piano di lavoro e la carta dei servizi di Faib, i nuovi strumenti ipotizzati.
La Presidenza ha rivolto un duro monito al Ministero dello Sviluppo Economico e chiesto una forte azione verso il governo e il Ministro Scajola per il rispetto degli impegni presi nel protocollo d’intesa sottoscritto il 20 giugno 2008 nel quale, tra l’altro, si dà piena assicurazione sul provvedimento di deduzione forfetaria del reddito d’impresa dei gestori, cosiddetto bonus fiscale anche per il 2009 e 2010. Di questo provvedimento ancora non c’è traccia e la sua mancata emanazione espone la categoria, a partire dall’anno prossimo, a gravissimi rischi di sopravvivenza. La Presidenza ha invitato il gruppo dirigente ad avviare contatti per le vie brevi e valutare le disponibilità- e le possibilità- di giungere ad un provvedimento ad hoc in tempi stretti, pensando, in alternativa, ad ipotesi di sciopero da proclamare -unitariamente- già dalle prossime settimane, anche in abbinamento e a sostegno delle vertenze aperte.