La Presidenza nazionale della Faib, riunita d’urgenza sulla situazione venutasi a determinare con il tentativo del Governo di approvare un DDL di riforma del settore, giudicato un regalo ai petrolieri con la legalizzazione dei contratti capestro, ha espresso l’apprezzamento per la forte, dura e unitaria presa di posizione che ha impedito una scelta scellerata, che in un colpo avrebbe cancellato anni di norme conquistate con lotte e sacrifici a tutela di tutta la categoria.
La Presidenza, dopo la relazione del Presidente, Giuseppe Sperduto e del Coordinatore nazionale, Pietro Di Paolantonio e dopo un articolato e serrato confronto, con decine di interventi da tutto il territorio nazionale, all’unanimità degli intervenuti, ha stigmatizzato il comportamento del Ministero competente, che seppure informato delle posizioni fermamente contrarie delle associazioni rappresentative della categoria, ha voluto forzare la mano portando un provvedimento gravissimo, per i destini contrattuali della categoria, in CdM.
Solo una ferma e decisa posizione unitaria delle associazioni di categoria ha indotto responsabilmente il Consiglio dei Ministri a soprassedere in attesa di ulteriori approfondimenti.
Senza una intesa sulla “piena legalità” contrattuale, ha sottolineato la Presidenza, che consenta una durata certa dei contratti e alle rappresentanze qualificate e maggiormente rappresentative dei gestori di negoziare legittimamente sia le condizioni di affidamento, che economiche di gestione e che preveda un indennizzo congruo per le gestioni che dovessero essere estromesse dal mercato per effetto della transizione ecologica, lo scontro con il Governo e le controparti petrolifere sarà inevitabile.
Pertanto la Presidenza ha espresso il pieno e incondizionato sostegno ai massimi dirigenti della Faib, dando mandato ad avanzare proposte da sottoporre unitariamente al Governo per ricercare le soluzioni più opportune alla vertenza e ha invitato le associazioni unitariamente ha mantenere la massima mobilitazione su tutto il territorio nazionale.