Lucchesi ha riferito sull’esito dell’assemblea generale unitaria della settimana scorsa in cui le associazioni hanno annunciato la mobilitazione contro il Decreto Mit
Si è tenuta giovedì 20 Febbraio la Presidenza Faib.
La riunione si è aperta con l’introduzione del Coordinatore nazionale, Pietro Di Paolantonio e del Presidente, Giuseppe Sperduto i quali hanno riferito circa le ultime iniziative sindacali, le manifestazioni di disponibilità da parte di alcune compagnie petrolifere a fissare opportuni e specifici incontri e sull’esito dell’incontro promosso dal Mimit, volto a ricercare una soluzione alla vertenza contrattuale.
Dopo mesi di duro scontro, in cui le associazioni dei gestori hanno denunciato apertamente la violazione di norme contrattuali e non, riteniamo, hanno sottolineato, di essere entrati in una nuova fase.
I dirigenti nazionali hanno anche riferito, con il contributo del Presidente della Faib di Torino, Vincenzo Nettis, della ormai nota sentenza promossa da un gestore con l’assistenza legale della Faib, nei confronti di una società “privata” in cui il giudice di Torino, nel caso specifico, ha sentenziato l’’illegittimità del contratto di appalto adottato, rispetto alle stesse norme del codice civile e di una sentenza, per la verità complessa, promossa da un gestore al tribunale di Bari contro Eni in cui vengono, tra l’altro, censurati i contratti non oil sia per i costi che per la violazione degli accordi sindacali.
Due sentenze importanti che rafforzano le ragioni della protesta sindacale e che, probabilmente, hanno ulteriormente stimolato il confronto tra le parti.
A seguire ha preso la parola il Presidente della Faib Autostrade, Tonino Lucchesi, che ha riferito sull’esito dell’assemblea generale unitaria della settimana scorsa in cui le associazioni hanno annunciato la mobilitazione contro il Decreto Mit, tra l’altro impugnato al Tar dall’ART. Nel suo intervento ha anche stigmatizzato il comportamento di Eni e Unem che hanno proposto un altro ricorso TAR contro il Decreto, ma esclusivamente contro la continuità gestionale, affermando, nelle ragioni espresse, che la strada per l’ottimizzazione dei costi passa attraverso il sacrificio delle gestioni in comodato. Un “falso” e una grave provocazione.
Il dibattito che ne è seguito, non senza spunti critici e riflessioni sul presente e il recente passato, con accenti anche diversi, ha comunque apprezzato il lavoro sindacale svolto e che ha determinato questo nuovo momento di confronto, auspicando che sia finalmente quello decisivo affinché si possa ricercare una soluzione al contenzioso.
Nel contempo gli interventi, dei molti presenti, ripresi nelle conclusioni del Presidente, hanno ribadito che occorre, in questa fase delicata, certamente al fianco della disponibilità, più volte concretamente ribadita e formalizzata, vi deve essere la necessaria fermezza su alcuni aspetti irrinunciabili.
Del resto, è stato fatto notare, la disponibilità manifestata dalle organizzazioni di categoria, in questi mesi e settimane sui temi contrattuali, non può derogare al riconoscimento delle prerogative sindacali a tutela delle gestioni, sancite dalla legge; l’esigenza di regolarizzare i contratti in essere, realizzati in violazione della norma; la fissazione di regole che assicurino, anche in questo nuovo quadro, il rispetto delle negoziazioni, censurando in modo chiaro chi volontariamente si sottrae al solo scopo di imporre accordi capestro, one to one.