La Presidenza della Faib di Roma, riunitasi per discutere l’esito della vertenza nazionale della categoria, ha apprezzato le scelte fatte dall’Organizzazione nazionale, giudicato positivamente i risultati contenuti nel Verbale sottoscritto con il Governo, l’Unione Petrolifera, Assopetroli e Consorzio grandi reti.
La riunione della Presidenza, alla quale ha partecipato il Presidente Nazionale della Faib, Martino Landi, si è aperta con una relazione sui fatti accaduti e i contenuti del Verbale sottoscritto, svolta dal Coordinatore Faib, Antonio Ciavattini.
Ciavattini ha ricordato le ragioni alla base della protesta e sottolineato il dibattito interno all’Associazione che ha accompagnato le scelte fatte. “Il risultato raggiunto con il Verbale, che afferma con chiarezza aspetti rivendicati unitariamente dalle Associazioni di categoria e pressoché calpestati dalle Compagnie petrolifere, è estremamente importante e lo si può considerare il primo passo di una vertenza complessa e delicata. Ora, ha aggiunto, dalle parole occorre passare ai fatti e verificare concretamente se l’industria petrolifera e titolari di autorizzazioni, che hanno manifestato disponibilità concreta a riaprire i Tavoli di confronto, intenderanno assumere seriamente i richiami del Governo alla non discriminazione dei gestori nelle politiche dei prezzi e degli sconti e non erodere il margine dei gestori, già ai minimi storici. Così come sarà importante verificare le disponibilità a chiudere positivamente la vertenza dei gestori autostradali e quella aperta con il sistema bancario per la gratuità delle carte di pagamento dei carburanti”.
Il Presidente Nazionale, Martino Landi, ha sottolineato il momento delicato che sta attraversando la nostra categoria e le trasformazioni in atto in tutto il settore. Ha ribadito l’esigenza di rafforzare l’unità sindacale che in questa vertenza, grazie ad un tenace lavoro, è tornata a manifestarsi: “un valore riconquistato nell’interesse della categoria”. Ha esortato la Presidenza romana ha ricercare sempre più unità e condivisione con la categoria per moltiplicare la forza tesa ad affermare i giusti diritti delle gestioni.
“Stiamo cercando di respingere, ha affermato, una vera e propria ristrutturazione selvaggia del settore che si manifesta attraverso la cannibalizzazione tra impianto e impianto e la selfizzazione estrema, con espulsione del gestore dal ciclo distributivo. Il Verbale raggiunto con il Governo e l’Unione Petrolifera, Assopetroli e Consorzio grandi reti, sull’onda di uno sciopero nazionale e unitario, ha affermato e quindi riconosciuto la legittimità di principi e diritti che stiamo rivendicando da mesi. Ora si tratta di andare a vedere le carte e capire se davvero l’Unione Petrolifera e le stesse Compagnie e titolari di autorizzazione assumeranno i richiami del Governo nelle loro politiche. Il 15 settembre verificheremo, sia noi che il Governo e, per quanto ci riguarda, agiremo di conseguenza, proseguendo le trattative se i presupposti ci sono, adottando dure iniziative di lotta se di fatto non cambia nulla”.
La Presidenza della Faib di Roma, dopo un attento dibattito in cui hanno preso la parola il Vice Presidente della Faib di Roma, Giuseppe Sperduto, i Consiglieri Giuliano Sarrocco, Claudio Onorati, Massimo Sarrocco, Pasquale Di Roma, Pasquale Migliorino, il Vice Presidente Nazionale e Presidente Regionale, Franco Iorio, gli amici Galluzzo Mauro e Stefano Lucaroni, ha ribadito l’importanza dell’unità sindacale in questo momento estremamente delicato per il Paese e la nostra categoria e ha sollecitato in forte impegno sindacale della Faib e delle altre Organizzazioni che devono far sentire la loro voce con fermezza. Guardare al futuro di questa categoria, hanno sottolineato, senza escludere, oltre la protesta, il ricorso anche alle sedi legali quando i diritti vengono sistematicamente violati, come sta accadendo con la discriminazione di gestori dello stesso marchio e che operano nello stesso bacino d’utenza. La difesa del margine e il taglio dei costi, hanno affermato, sono facce della stessa medaglia che devono essere temi, entrambi affrontati, per rendere economicamente possibile la sopravvivenza delle gestioni che oggi sono in profonda crisi. Inoltre la Presidenza ha sollecitato un confronto serio con l’Unione Petrolifera, Assopetroli e Consorzio grandi reti, sulle nuove forme contrattuali che dovranno prevedere anche spazi di maggiore autonomia delle gestioni sui piazzali, sia sul versante oil che non oil.