La Presidenza Nazionale della Faib riunita a Roma ha deliberato sugli importanti punti all’ordine del giorno.
La Presidenza ha approvato le linee guida del programma di lavoro 2012 incentrato sulle politiche istituzionali, le relazioni industriali e gli aspetti organizzativi.
Sulle politiche istituzionali la nuova priorità è data dall’evoluzione del pacchetto liberalizzazioni annunciato dal Governo Monti. Le linee annunciate dalla stampa sotto questo profilo riproducono parte delle istanze avanzate dal Coordinamento delle Associazioni dei gestori. Sul fronte della legislazione regionale bisogna continuare la corretta applicazione della Legge 133/2008 di modernizzazione della rete, sia in senso ambientale che strutturale, rilancio della questione sicurezza e pacchetto di proposte Faib ed esigibilità della gratuità della monetica.
Sul fronte delle relazioni industriali la Presidenza ha preso atto di dover riavviare le trattative con tutte le Compagnie per rinnovo accordi scaduti, ancorando la stagione a nuovi criteri di salvaguardia delle redditività e procedere allo stesso tempo alla reimpostazione del confronto con Unione Petrolifera .
Sugli aspetti organizzativi, la Presidenza ha salutato con soddisfazione il positivo e omogeneo andamento del tesseramento 2011 e l’avvio dell’organizzazione e svolgimento della prossima Assemblea elettiva Faib di fine anno. La Federazione rinnoverà la convenzione con Innova Energia per il risparmio energetico.
Sulle liberalizzazioni, la Presidenza ha valutato con interesse e attenzione le proposte in circolazione auspicando un positivo riscontro alle aspettative degli operatori della rete che più di altri stanno pagando la crisi di erogati. La Presidenza ha stigmatizzato l’ennesima presa di posizione di Figisc finalizzata a spaccare la categoria e a fornire assistenza alla controparte contrattuale rappresentata dalle Compagnie. La Faib giudica strumentale e destituita di ogni fondamenta politico-sindacale la proditoria dichiarazione di sciopero proclamata precipitosamente, genericamente e unilateralmente.
Al contrario, la Faib ritiene il testo di riforma governativa, attualmente in circolazione, una buona base di ragionamento sul futuro della rete, ritenendo che vengano colti alcuni nodi essenziali per lo sviluppo della competizione e per i processi di ammodernamento. Vanno in questa direzione le risposte a favore dei cittadini e dei gestori laddove si introducono misure atte sia a favorire la possibilità di rifornimento fuori dai vincoli di esclusiva che a consentire la possibilità di acquisire la titolarità degli impianti dietro riscatto. La Presidenza ritiene queste misure importanti risultati dell’azione politico-sindacale della Faib, obiettivi perseguiti da lungo tempo, con chiarezza e trasparenza da anni, e da ultimo dal documento congressuale Faib del 4 ottobre 2007. Alla luce di ciò rimane difficile comprendere come una Associazione di gestori possa opporsi a proposte che allargano in modo chiaro e inequivocabile la possibilità di vendita a prodotti a lungo inseguiti come i tabacchi e i generi di monopolio, chiuda ogni possibilità di realizzazione di impianto ghost e contempli misure capaci di favorire lo sviluppo dell’imprenditorialità dei gestori. Fermo restando che si attende la formulazione ufficiale del testo di Decreto Legge per esprimere un giudizio compiuto, Faib giudica l’azione di contrasto alle azioni proposte con severità, dettate come sono dall’esigenza esclusiva della difesa egoistica dello status quo e degli interessi premianti a scapito della filiera nel suo complesso e della collettività.
Sull’esame del nuovo quadro politico e associativo, la Presidenza Faib ha confermato la preoccupazione per il generale andamento dell’economia, alla base dell’insostenibile inasprimento fiscale che ha toccato innanzitutto il settore dei carburanti, con il prelievo straordinario sulle accise, alla base della contrazione degli erogati. A fronte di un esecutivo tecnico, resosi necessario per il fallimento politico del precedente Governo, Faib giudica le proposte in campo come una risposta alle esigenze di apertura dell’economia nazionale, dei consumatori, dei mercati e riconferma la validità del coordinamento unitario dei gestori Faib Fegica sottolineando con rammarico la deriva filo petrolifera della Figisc, che appare sempre più lontana dai problemi dei gestori.