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Presidenza Faib: confermato lo sciopero dei gestori Eni il 14 luglio. Incostituzionale l'iniziativa governativa sulla riforma della rete. La parola spetta al Parlamento

La Presidenza Nazionale Faib svoltasi il 1° luglio a Siena ha discusso dello stato dei lavori parlamentari sul Disegno di Legge “Libera la benzina” e delle altre proposte legislative e del tentativo del Governo di introdurre per decreto legge norme, prive di necessità e urgenza, atte a svuotare di significato concreto l’iniziativa politico sindacale di Faib e Fegica, che contrasteranno l’intento governativo filo petrolifero.
La Presidenza ha discusso delle relazioni con l’Unione Petrolifera. Per quanto riguarda i rapporti con Eni, l’organismo dirigente, dopo ampio dibattito, ha deciso di
varare iniziative di denuncia e contrasto individuate dal coordinamento unitario e comitato di colore Eni.
L’organo ha formulato poi proposte in materia di cali carburanti, diritti camerali e fatto il punto della situazione sulla delicata questione del bonus fiscale.
Sul primo punto la Presidenza ha stigmatizzato l’iniziativa governativa che recupera un progetto di riforma abbondantemente superato dal dibattito politico. La scelta dell’esecutivo di ripresentare la proposta Saglia, infatti, dopo i tanti stop and go e i numerosi ripensamenti, sembra rispondere più all’esigenza del Governo di portare all’attenzione del paese un testo da travestire come fatto positivo- dopo le tante critiche subite per l’arresto del processo di liberalizzazioni da una parte e quelle sul rincaro delle accise dall’altra- che a reali convinzioni. La stessa estemporaneità è lì a dimostrarlo. Nessuno lo aveva preannunciato, dopo i tanti annunci del passato, nessuno se lo aspettava. Non c’è dubbio che la proposta avanzata non risponda a nessuna delle critiche portate all’attuale strutturazione del sistema della distribuzione carburanti, conservando di fatto il sistema oligopolistico verticalmente integrato che esclude i gestori da qualsiasi azione attiva, condannandoli a subire gli effetti di politiche non condivise. Il dibattito svoltosi ha messo in luce che nell’intervento legislativo a gamba tesa c’è l’assenza di un azione di respiro e la mancanza dei presupposti di necessità e urgenza indispensabili per norme inserite in decreti legge. La Presidenza ha evidenziato che il Governo in materia energetica è di fatti senza maggioranza politica. Sulla distribuzione carburanti una parte stessa della sua maggioranza ha sottoscritto un testo legislativo che va nella direzione opposta a quello presentato ed approvato in Consiglio dei Ministri. Di fronte all’ennesimo tentativo di colpo di mano, la Presidenza ha deliberato, dando mandato al gruppo dirigente, di svolgere tutte le azioni politiche ed istituzionali del caso.
Sul tema delle relazioni con Eni è stato confermato che il 14 luglio scatterà la chiusura di tutti gli impianti di colore , sia sulle strade ordinarie che sulla rete autostradale. Lo stop, che partirà dalle 13.00 del 14 luglio fino al mattino dopo, comprenderà anche il self service e sarà accompagnato da manifestazioni ed assemblee su tutto il territorio nazionale “per dare una risposta” alle politiche commerciali del leader market, che disattende tutte le intese sottoscritte, ignora gli impegni presi e opera con azioni unilaterali sulla rete, al di fuori degli accordi di legge.
Sul problema dei diritti camerali, la Presidenza Faib ha sottolineato l’iniquità di un sistema che assoggetta a versamento annuale, a favore delle Camere di Commercio, la categoria dei gestori, sulla base di un fatturato gonfiato dalle accise, sollecitando interventi che, come quello previsto dall’’art. 44 della legge 23 luglio 2009, n. 99, sancisca definitivamente, per le imprese di distribuzione carburanti, che il fatturato sia inteso al netto delle accise.
Sulla questione dell’aumento delle accise, gli intervenuti hanno condannato l’azione del Governo e il vizietto di caricare sulla benzina ogni giorno un prelievo. Tutto ciò grava sul potere d’acquisto degli italiani perché il caro-petrolio si trasmette a tutta la filiera dei prezzi, incrementando l’inflazione del 5%, e sulla tenuta degli erogati. L’azione del Governo è stata giudicata gravemente lesiva per gli operatori della distribuzione carburanti.
Sull’annosa questione dei cali carburante, la Presidenza Faib, dopo aver ascoltato la relazione del Presidente Landi, ha incaricato il gruppo di lavoro centrale della Federazione, d’intesa con gli uffici confederali preposti, ad elaborare una posizione che indichi un’ orientamento operativo all’ Ufficio Centrale dell’Amministrazione delle Dogane omogeneo, ai fini di una linea di indirizzo da emanare a livello nazionale a tutti gli uffici periferici, per garantire uniformità d’azione all’amministrazione finanziaria ed eliminare aree di discrezionalità che sovente si sovrappongono e si contraddicono, creando grave incertezza tra gli operatori economici della rete carburanti. E’ emersa l ’indicazione di procedere alla elaborazione di una proposta che tenga conto delle interpretazioni più avanzate per la corretta applicazione della normativa, in un contesto di evoluzione dei prodotti, della logistica, del mercato. Un indirizzo che corrisponda alle esigenze della categoria e al tempo stesso, alla lotta alle pratiche scorrette come quello che prevede che qualora vengano annotati dei cali di gestione, registrati regolarmente sui registri UTF, questi non concorrano ai fini della capienza alla tolleranza ammessa, essendo questa riscontrata esclusivamente solo al momento del controllo.
La Presidenza ha quindi proseguito il calendario degli impegni partecipando al ricco programma allestito con la collaborazione della Confesercenti senese, in occasione dello svolgimento del Palio di luglio.

  


  

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