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Presidenza Faib, Compagnie recuperino ragioni della contrattazione per impedire slittamento del confronto su altri terreni

La Presidenza Nazionale Faib riunita a Roma, presso la sede di Confesercenti, ha discusso dei vari punti posti all’ordine del giorno.
La discussione ha preso il via dall’approvazione del programma di lavoro e del report 2012 già deliberati dalla Giunta. La Presidenza ha sottolineato il positivo andamento dei report territoriali che testimoniano una forte vitalità delle strutture Faib e l’ampio coinvolgimento degli organismi e del territorio che sono alla base dell’articolato programma di lavoro realizzato nel 2012, concluso con la grande adesione allo sciopero del 12 e 13 dicembre e la buona riuscita della Manifestazione unitaria in Piazza Montecitorio che ha rilanciato la ritrovata unità sindacale.
Il programma di lavoro ha ribadito la centralità del modello italiano, l’obiettivo del rafforzamento delle autonomie locali, lo sforzo finalizzato a sostenere l’elaborazione e l’approvazione di una più diffusa ed omogenea legislazione regionale in materia di distribuzione carburanti, sulla linea di quanto già fatto in Toscana e, recentemente, in Liguria.
Il programma di lavoro prevede la celebrazione dell’Assemblea Elettiva della Faib il 18 ottobre p.v. a Roma, in concomitanza con le celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dell’Associazione. La Presidenza ha dato mandato alla Giunta di organizzare al meglio l’evento con la costituzione di commissioni di lavoro e l’elaborazione del documento congressuale.
La Presidenza ha dibattuto la questione dell’andamento del mercato petrolifero sottolineando come in Italia dal 2008 i consumi di benzina siano calati costantemente nel corso degli anni. In valore assoluto sono passati da oltre 12 milioni di tonnellate a meno di 10 nel 2012. Il mercato del diesel vale tre volte quello della benzina. Alimentando la quasi totalità del trasporto merci, il diesel risulta direttamente correlato all’attività economica generale e risente chiaramente della crisi. Nel nostro Paese si assiste a una visibile riduzione dei consumi quantificabile nel 2012 in un calo di oltre il 5% su base annua. I consumi annuali sono scesi da 32 milioni di tonnellate del 2008 a meno di 28 per l’anno corrente confermando un trend negativo di lungo periodo. La fase attuale non inverte il ciclo e appesantisce ancor di più questo primo bimestre del 2013, con perdite ben oltre la media sin qui registrata e punte del 20% sulla rete ordinaria e del 25-30% sulle autostrade. Alla luce dei dati esaminati e delle singole testimonianze degli intervenuti le formulazioni di previsione dell’andamento degli erogati per il 2013 appaiono, dunque, anche stando a tutti gli osservatori, preoccupanti. In questa prospettiva la Presidenza ha ribadito l’urgenza di procedere alla riformulazione della previsione dell’accisa mobile, di scongiurare il previsto aumento dell’aliquota Iva oltre ad un taglio del prelievo fiscale, riportandolo nei parametri della media europea.
La Presidenza ha, quindi, svolto un’analisi del quadro politico uscito dalle recenti consultazioni elettorali. Il confronto tra gli intervenuti ha evidenziato un quadro di assoluta incertezza e di grande preoccupazione che, per quel che riguarda il settore della distribuzione carburanti, potrebbe tradursi in un ulteriore dilatazione dei tempi necessari per affrontare le questioni più importanti del settore. Pesa la mancata ristrutturazione della rete – da tutti invocata e da nessuno praticata – e l’assenza di una politica industriale tesa all’ammodernamento coerente della rete vendita, senza le schizofrenie di scelte strategiche – ed economiche – che si contraddicono tra la ghostizzazione e la costruzione di cattedrali, tra l’incremento dei servizi offerti e la crescita professionale degli operatori da una parte e la dequalificante azione mirata alla banalizzazione delle politiche di primo prezzo dall’altra, cui agganciare una previsione legislativa idonea ad essere definita di favoreggiamento alla pubblicità ingannevole e alla pratica dei “prezzi civetta”. Più in generale appare a rischio il completamento del percorso di riforma con l’attuazione del mercato all’ingrosso, capace di riprodurre il superamento della forbice rete-extrarete, la rinegoziazione dei costi bancari. La Presidenza ha anche sottolineato l’urgenza di reimpostare la proposta di revisione della normativa cali. L’incertezza del quadro politico, inoltre, potrebbe avere effetti negativi anche sulle relazioni con l’industria petrolifera e l’auspicata previsione di una nuova stagione di negoziato.
La Presidenza ha poi affrontato la questione delle relazioni industriali. La nuova fase della contrattazione dovrà assumere al centro il rinnovo degli accordi, la revisione e la diversa articolazione dei margini, troppo frammentati e segmentizzati, la trasparenza dei prezzi, la lotta alla discriminazione all’interno dello stesso marchio e dello stesso bacino di utenza, la tutela dell’intangibilità del margine, la questione della sicurezza sugli impianti e la previsione delle nuove forme contrattuali previste dalla recente normativa.
A questo proposito la Presidenza Nazionale ha proposto un dibattitto che ha ripercorso le varie fasi del confronto svolgendo un’analisi assai critica delle politiche delle Compagnie orientate al saccheggio del margine dei gestori, all’impoverimento della rete e delle gestioni, al declassamento delle redditività causato anche dalla continua richiesta di partecipazione agli sconti; ha affrontato il tema della continua fuga delle petrolifere dagli obblighi di rinnovo degli accordi economici. La Presidenza ha denunciato il proliferare incontrollato di proposte contrattuali illegali, avanzate in spregio alle previsioni normative vigenti.
Sulle Autostrade il Presidente Lucchesi ha evidenziato il grave stato di sofferenza e le iniziative adottate di diffida delle Compagnie petrolifere. E’ stato sottolineata la grave superficialità delle petrolifere nella politica di insediamento sulle autostrade, la sottovalutazione del calo drammatico degli erogati e il vincolo dei costi di gestione divenuti insostenibili. Sulle aree autostradali la Presidenza ritiene che sia necessaria una revisione delle politiche di concessione che assuma a nuova centralità la figura dei gestori. Su questo punto le tre Associazioni si stanno muovendo con forte spinta unitaria alla contestazione – in tutte le sedi – del comportamento delle Compagnie.
Il dibattito si è soffermato sull’analisi delle politiche delle Compagnie (Eni, Totalerg, Q8, Ies) verso cui è pendente una richiesta urgente di attivazione di conciliazione delle vertenze collettive ai sensi del D. Lgs. 32/98, per aperta violazione delle norme sull’affidamento degli impianti, ai sensi del D. Lgs. 32/98 e della Legge 27/2012 e delle disposizioni della 57/2001, in materia di contrattazione collettiva relativa ai riconoscimenti economici, per la proposizione dei contratti cosiddetti di prestatori d’opera.
La Presidenza ha confermato il giudizio netto verso queste forme contrattuali giudicate – oltre che illegale, nel quadro normativo di riferimento – “indecente ed immorale”.
La Presidenza ha confermato la massima opposizione a tale tipologia contrattuale, non prevista dalla speciale normativa di settore e, dunque, pesantemente sanzionabile. La Presidenza nel ribadire la piena condivisione di ricercare nelle sedi negoziali il superamento dell’attuale stallo delle relazioni e nell’invitare le petrolifere a recuperare le ragioni del dialogo e del confronto, nell’alveo del quadro normativo e di relazioni esistenti, ha riaffermato – in linea con la decisine di Giunta – la volontà “di attivare tutti gli strumenti possibili per il ritiro della proposta (contratto di guardiania nd
r) e di denunciare tale tentativo di aggiramento delle norme alle forze politiche e sociali e all’opinione pubblica”. La Presidenza ha riaffermato l’opportunità di aprire una nuova fase in coerenza con il quadro legislativo di riferimento e di correttezza relazionale e istituzionale, di rispetto delle norme e delle relazioni sindacali, ponendosi in alternativa una questione non eludibile di contestazione giuridica e normativa a tutela della Categoria, “senza escludere alcuna iniziativa, sino al sostegno in tutte le sedi di azioni necessarie alla tutela della dignità degli operatori”.
Infine, come previsto dall’ordine del giorno, è stato affrontato e definito le modalità di partecipazione della Federazione ai lavori della prossima Assemblea Elettiva della Confesercenti verso la quale la Presidenza Faib ha confermato la propria adesione agli sforzi organizzativi in atto deliberati nell’ultima Presidenza Nazionale Confesercenti finalizzati agli ineludibili processi di rinnovamento guidati dal Presidente Marco Venturi.