D’accordo le Associazioni dei Consumatori. I Gruppi Parlamentari PD di Camera e Senato pronti alla firma, insieme a Parlamentari dell’UDC, dell’API e dell’IDV. Convergenze dalla Lega. Apprezzamenti dal mondo della Distribuzione Organizzata. Parte dalla prossima settimana la raccolta delle firme. Chiesto il taglio delle accise di 4 centesimi litro.
Si è svolta stamani presso la sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale a piazza Montecitorio la presentazione del DDL “Libera la benzina” promossa dalla Faib Confesercenti e dalla Fegica Cisl, alla presenza di una folta rappresentanza di operatori del settore, di rappresentanti della stampa, delle associazioni dei consumatori e della grande distribuzione e di rappresentanti parlamentari di diversi schieramenti politici.
Alla conferenza sono intervenuti il Segretario confederale Cisl Gianni Baratta, il Vice Presidente vicario Confesercenti Massimo Vivoli, il Presidente Fegica Roberto Di Vincenzo e della Faib Martino Landi.
Nel corso della presentazione sono intervenuti il Presidente della Federconsumatori Rosario Trefiletti, il Presidente di Adusbef e senatore dell’Italia dei Valori Elio Lannutti, il Presidente dell’Adiconsum Paolo Landi, il rappresentante dell’Adoc, l’on. Andrea Lulli e la senatrice Anna Rita Fioroni del Pd.
Faib e Fegica hanno messo nero su bianco presentando una proposta strutturale in grado di affrontare i nodi della rete carburanti in Italia al di là delle contingenze e delle congiunture, proprio mentre, in contemporanea, al Ministero dello Sviluppo economico si svolgeva la riunione della commissione prezzi dove il Ministro non ha presentato alcuna proposta operativa nè annunciato il tanto atteso taglio delle accise.
A presentare un’alternativa per fronteggiare l’emergenza che si è aperta con la crisi geo-politica del nord Africa, sono state Faib e Fegica ribadendo che “il nostro Governo ha il dovere di non rimanere inerte, di mettere in campo una proposta vera di riforma che non si riduca a meri aggiustamenti per non turbare i sonni dei signori del petrolio.”
Aprendo i lavori il segretario confederale Baratta ha salutato con soddisfazione la proposta di DDL, ribadendo il sostegno completo della Cisl “per riformare un mercato bloccato e integrato verticalmente”. Nel suo intervento Vivoli ha detto che “bisogna mettere in atto sia misure immediate per fronteggiare l’emergenza che progetti strutturali di riforma del mercato che producano effetti visibili in termini di concorrenzialità ed efficienza per contenere i prezzi dei prodotti petroliferi.”
Il Presidente Fegica Di Vincenzo ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa di Faib e Fegica che tende a riformare alla radice la struttura della distribuzione carburanti, presentando per la prima volta una proposta di riforma coerente con i bisogni e in grado di riposizionare le capacità concorrenziali dei soggetti della filiera. Di Vincenzo ha anche segnalato l’inopportunità della convocazione ministeriale della commissione prezzi fatta appositamente nello stesso giorno e nelle stesse ore della conferenza di Faib e Fegica. Il Presidente di Fegica ha poi ripercorso la presentazione della proposta. Su questo punto rimandiamo ad un attento e puntuale commento allegato alla presente nota.
Martino Landi, Presidente della Faib, ha rimarcato che l’obiettivo principale è quello di portare il prezzo più conveniente su tutti gli impianti, azzerare lo stacco Italia e porre fine alla polemica sulla doppia velocità dei prezzi. Per fare questo- ha continuato Landi- occorre andare alla separazione della rete vendita, tema sul quale ormai insistiamo da 5 anni. La verità- ha detto ancora Landi- come denunciamo da anni, è che la rete italiana è vecchia e obsoleta, che va razionalizzata con la chiusura di 5mila impianti: ma le compagnie non ci pensano proprio, per mantenere le loro quote di mercato, e neanche intervengono con investimenti sull’automazione della rete, scaricando i maggiori costi sulla popolazione da una parte e sulla categoria dei gestori, costretti su piccoli impianti, dall’altra . Infine Landi ha criticato la sovrapposizione della riunione ministeriale, sottolineando la delusione per le mancate, attese decisioni in materia di taglio alle accise.
Ancora una volta il Ministro, anche stamani, svicola dai problemi principali: il suo collega Tremonti, in presenza di un forte aumento dei prezzi, deve sterilizzare l’iva e ridurre le accise, come previsto dalla legge 244/2007. Restituisca il tesoretto di circa 500 milioni di euro agli italiani.
I Presidenti Federconsumatori e Adusbef Trefiletti e Lannutti hanno apprezzato il coraggio della proposta individuando nella separazione della rete uno dei nodi strutturali del settore che risulta molto redditizio per compagnie e Stato, che nell’attuale configurazione si presenta come l’ottava compagnia, invitando il Ministro Tremonti a rifondere ai cittadini i soldi incassati dalla maggiorazione del prezzo. Il rappresentante dell’Adoc ha rilanciato la necessità di un taglio della componente fiscale e quello dell’Adiconsum la necessità di passare da una visione congiunturale, come quella che sta perseguendo il Ministero dello sviluppo economico ad una strutturale come nella proposta di Faib e Fegica.
Andrea Lulli, capogruppo Pd in Commissione Attività Produttive del PD alla Camera e la senatrice Anna Rita Fioroni rappresentante Pd Commissione Industria la Senato hanno preannunciato la firma del PD nei rispettivi rami del Parlamento della proposta che appare coraggiosa e riformatrice separando la rete, introducendo l’acquirente unico, superando il vincolo d’esclusiva per efficientizzare i diversi pezzi della filiera. Sul punto congiunturale i rappresentanti Pd hanno rilanciato la necessità del taglio delle accise per ridare ossigeno alle imprese e alle famiglie.
Leggi il DDL mercato petrolifero
La proposta Faib Confesercenti e Fegica Cisl sulla rete carburanti
COMMENTO AL DDL
A cura dell’ufficio legislativo Confesercenti
E’ stato presentato in data odierna il Disegno di legge, “Misure per la riorganizzazione e l’efficienza del mercato petrolifero e per il contenimento dei prezzi dei carburanti per uso autotrazione e dei prodotti petroliferi in generale”.
La ratio del progetto normativo risiede nell’esigenza di realizzare un rinnovato spirito concorrenziale per il contenimento dei prezzi al dettaglio relativi alla distribuzione dei carburanti ai consumatori, vista l’ evoluzione del settore maturata nell’ultimo decennio.
Si tratta in sostanza di imprimere un nuovo assetto all’intero mercato petrolifero, dunque non solo alla parte finale della filiera della distribuzione dei prodotti, attraverso le seguenti previsioni:
· un Organismo Centrale di Stoccaggio, da istituire con apposito Decreto del MSE entro sei mesi dall’approvazione definitiva della legge in esame, dovrà monitorare un “mercato organizzato all’ingrosso” la cui definizione in armonia con i principi di neutralità, trasparenza e concorrenza è affidata espressamente al rinominato GMEC SpA (Gestore dei Mercati Elettrici e dei Carburanti per autotrazione);
· le modalità di partecipazione di tutti gli operatori al mercato organizzato, nell’ambito del quale i prodotti sono negoziati mediante listini pubblici con cadenza almeno settimanale, saranno stabilite dallo stesso Organismo Centrale di Stoccaggio;
· parimenti l’Acquirente Unico SpA avrà la funzione di garantire ai gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti le condizioni più competitive, tramite procedure la cui definizione è affidata all’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas);
· il MSE, con il predetto Decreto istitutivo dell’Organismo Centrale di Stoccaggio, promuoverà anche l’aggregazione in appositi consorzi tra i gestori di impianti al fine di incentivare la loro capacità di acquisto all’ingrosso dei carburanti per uso autotrazione;
· entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore della legge, dovrà perfezionarsi il processo di separazione tra la distribuzione dei carburanti al dettaglio, da un lato, ed i comparti all’ingrosso appartenenti ad operatori integrati ed industriali che approvvigionano il mercato, dall’altro lato, al fine di scongiurare l’ulteriore affermazione di posizioni dominanti e di eventuali monopoli od oligopoli;
· i titolari degli impianti di distribuzione dei carburanti per autotrazione potranno esercitare la vendita al pubblico direttamente, purché avvalendosi di personale dipendente, oppure tramite i soggetti terzi cui venga affidata la gestione degli impianti stessi in virtù di appositi contratti a norma di legge. NB: i rapporti tra titolari e gestori saranno disciplinati da appositi “contratti tipo” definiti dal MSE sulla base di accordi specifici da sottoscrivere a cura delle rispettive rappresentanze associative in sede di contrattazione collettiva, salvo successive integrazioni da concertare in sede di contrattazione aziendale di secondo livello ex art. 19 L n. 57/2001 e ss. modificazioni;
· i gestori degli impianti di distribuzione dei carburanti potranno rifornirsi liberamente sul mercato, in deroga a quanto previsto dal D.Lgs n. 32/1998 (Disciplina quadro), senza dover soggiacere a vincoli unilaterali che ne vincolino l’autonomo approvvigionamento. NB: salvi restano tuttavia gli accordi commerciali aventi ad oggetto la valorizzazione del marchio utilizzato come elemento distintivo degli impianti, i cui proprietari potranno chiedere all’AEEG la definizione di un corrispettivo periodico nel solo caso in cui detti accordi non vengano siglati (compensazione);
· per quanto riguarda i correttivi previsti rispetto alle modalità di pubblicizzazione dei prezzi dei carburanti per autotrazione, per la trasparenza e l’agevole comprensione a tutela dei consumatori, dovranno essere esposti ed espressi in centesimi di euro (con un’unica cifra dopo la virgola) i soli prezzi effettivamente praticati presso il punto vendita. NB: è prevista una sanzione pecuniaria amministrativa da € 500 ad € 3.000 per chi esponga o pubblicizzi in qualsiasi forma cartelli di sconto generico rispetto al prezzo dei carburanti, tali da generare la confusione e l’errata informazione dei consumatori stessi;
· chiunque immetta al consumo carburanti per autotrazione dovrà praticare condizioni eque e non discriminatorie per le forniture dei prodotti stessi, assicurando in tal modo l’effettiva concorrenza in fase di distribuzione e la tutela consumatori, nonché comunicare i propri listini alla Commissione Tecnica di valutazione delle dinamiche dei prezzi dei carburanti istituita con DM 28 gennaio 2011. NB: l’AGCM (Autorità garante della concorrenza e del mercato) vigilerà sull’osservanza di tali obblighi ed applicherà ai trasgressori sanzioni pecuniarie a partire da € 100.000;
· sono salve infine le funzioni regionali in materia, unitamente alle disposizioni già adottate dalle competenti amministrazioni, mentre i Comuni stabiliranno in appositi bandi di gara i criteri per l’assegnazione delle aree pubbliche destinate all’installazione degli impianti (v. art. 2 comma 4 D.Lgs 32/98). NB: una norma transitoria prevede la chiusura ipso jure degli impianti, già formalmente dichiarati incompatibili ex DM 31 ottobre 2001, che risultino non adeguati alle prescrizioni stabilite dalle predette amministrazioni.
Dr. Alessandro Tatafiore
“Libera la benzina…” Massimo Vivoli, Vice Presidente Confesercenti: “Sette riformette sulla rete distributiva in 10 anni e stiamo peggio di prima. Ora serve una riforma vera. Restituire ai consumatori i 500 milioni di tesoretto extragettito incassato dallo Stato per il caro-petrolio”.
“Sette riformette in 10 anni hanno lasciato la rete distributiva come prima ma consumatori e benzinai stanno peggio di prima. Ci vuole una riforma vera ed è importante che Faib e Fegica si siano assunte la responsabilità di proporla alle forze politiche. È uno strano Paese, mi viene da dire, quello, dove di fronte all’aumento del costo dei carburanti di cui si legge tutti i giorni, alle tensioni internazionali nelle aree produttrici di petrolio, alle disfunzioni di un mercato nelle mani di pochi soggetti, che a proporre una riforma di tale sistema, siano i gestori, l’ultimo anello della catena.
Con questa proposta però si fa chiarezza una volta per tutte sul fatto che i responsabili degli aumenti del costo della benzina non sono i gestori, ma le compagnie petrolifere che controllano tutte le fasi del mercato, il Governo che non riduce le accise ma, anzi introduce nuove addizionali regionali che vanno a mettere le mani nelle tasche dei cittadini, come è stato fatto nell’ultimo Milleproroghe.
Se passa questo progetto tutto sarà più chiaro ed i soliti furbetti, che lucrano su speculazioni e posizioni di privilegio, avranno le ore contate.
Ci vuole vera competizione e vera concorrenza: ad ognuno il suo mestiere: petrolieri, raffinazione, gestori. Vogliamo liberare il mercato della benzina, vogliamo fare in modo che anche il distributore sotto casa possa offrire prezzi più bassi e convenienti agli automobilisti. Vogliamo, di conseguenza, una netta separazione fra produzione e raffinazione da una parte, rete di vendita dall’altra. E basta con il vincolo di fornitura esclusiva che fa a pugni con la logica di un effettivo libero mercato.