Il Tribunale di Roma, con due diversi verdetti ha respinto le eccezioni di competenza territoriale sollevate dalla difesa di Petrolifera Adriatica nell’ambito della vertenza promossa dai gestori a marchio Esso acquisiti dalla società marchigiana, ribadendo in modo inequivocabile la competenza del tribunale di Roma quale Foro convenzionale del luogo ove la ESSO ha la propria sede legale, accogliendo in pieno le argomentazioni in tal senso dei procuratori dei gestori, Prof. Avv. Paolo Grassi e Avv. Michele Guidugli, consulenti di Faib nazionale.
Il tribunale di Roma per ben due volte ha rigettato una presunta esistenza della competenza giudiziaria del Tribunale di Brescia quale località della sede del proprietario dell’impianto che nulla ha a che fare con la sede della Esso, notoriamente fissata Roma, titolare dell’Accordo economico normativo tuttora vigente per gli impianti Esso, sebbene ceduti a terzi e per i quali continua ad avere vigenza l’accordo del 16 luglio 2014 siglato a Roma tra le Federazioni dei gestori e la Esso italiana.
Per effetto di tali rigetti, il Tribunale di Roma ha rinviato le cause una all’udienza del 17 luglio 2019 e l’altra al 6 giugno 2019, per la decisione sul merito sull’ordine di applicazione dell’Accordo del 16 luglio 2014, e sulla condanna di Petrolifera Adriatica al pagamento delle quote fisse previste da detto Accordo, e non corrisposte da Petrolifera Adriatica, oltre alle quote variabili.