Oggi pomeriggio, con due riunioni a seguire, le Associazioni rappresentative della filiera petrolifera sulla rete ordinaria e sulla rete autostradale si riuniranno al Ministero dello Sviluppo Economico per discutere delle ristrutturazioni delle due viabilità.
Come si ricorderà, le Associazioni della filiera su rete ordinaria hanno condiviso un documento unitario per la ristrutturazione della rete carburanti.
Il documento, che ha raccolto le firme dei Presidenti di tutte le Associazioni rappresentative (Faib, Fegica, Figisc, Unione Petrolifera, Assopetroli e Grandi reti) è stato inoltrato nelle settimane scorse al Ministero dello Sviluppo Economico.
Il documento, operando la sintesi delle posizioni dei diversi soggetti attivi sulla rete, indica tra le misure da perseguire la realizzazione dell’anagrafica degli impianti da implementare all’attuale banca dati del MiSE e il rafforzamento delle norme per la chiusura degli impianti incompatibili ai sensi del codice della strada e della sicurezza stradale mentre sulle nuove aperture viene ribadita la centralità nei processi di autorizzazioni dei Piani regolatori e la loro previsione nell’ambito delle aree a destinazione produttiva (commerciale, artigianale, industriale), superando le prassi in deroga al PRG. Sul fronte delle bonifiche, vero snodo della questione ristrutturazione, il documento mette mano a procedure agevolative prevedendo lo smantellamento delle strutture fuori terra, la rimozione dei fondami e dei residui nei serbatoi, la messa in sicurezza ai fini ambientali degli stessi mentre solo in caso di riutilizzo dell’area i proprietari dovranno provvedere alla rimozione delle strutture interrate.
Aldilà delle polemiche e delle precisazioni dei vari soggetti, per Faib il punto saliente del documento è nell’aver messo tutti intorno ad un solo Tavolo e all’interno di un documento condiviso che può rappresentare la sintesi sulla quale il Ministero può lavorare per favorire processi virtuosi di ristrutturazione e ammodernamento.
A seguire si svolgerà la riunione per la viabilità autostrade con tutte le parti interessate al Piano di ristrutturazione della rete di aree di servizio presenti sul segmento, convocata a seguito della proclamazione della terza tornata di sciopero, poi sospesa.
La riunione segue da una parte l’ordinanza del TAR del Lazio che ha stabilito di depositare i piani di ristrutturazione della rete delle aree di servizio autostradali nonché l’eventuale approvazione degli stessi da parte del MiT entro 30 giorni dal ricevimento dell’ordinanza e, dall’altra, l’attività dell’Antitrust che ha comminato due sanzioni in riferimento all’aggiudicazione di attività nell’ambito dei servizi di ristoro in Autostrada, oltre alla presa di posizione dell’Up che denuncia come la mancata conoscenza dei piani di ristrutturazione potrebbe “pregiudicare la continuità del servizio di distribuzione dei carburanti” in autostrada”.
Sono segnali importanti che indicano probabilmente, e auspicabilmente, un punto di maggiore attenzione su quel che succede, e sul “come succede” su una viabilità di assoluta importanza per il sistema Paese..
I piani di ristrutturazione, indicativamente, dunque, dovranno essere depositati entro il prossimo 10 giugno dal MiT. Questi dovevano essere depositati dai concessionari in riferimento alle rispettive aree di servizio entro il 15 febbraio u.s. per essere riscontrati entro il 15 marzo us dal MiT, d’intesa con il MiSE, sentite le Regioni interessate.
Sarà dunque interessante vedere come si posizioneranno al Tavolo ministeriale i diversi soggetti operanti sulla viabilità autostradale anche in relazione ai fatti rilevanti segnalati sopra.
Per i gestori imprescindibile è il rispetto delle norme e la continuità gestionale in vigenza di contratto a salvaguardia del principio di servizio pubblico in Autostrada. Da ciò debbono derivare una serie di principi che debbono essere riconosciuti nei bandi. Accanto a questo occorre ribadire il rispetto della libera concorrenza sul non oil sotto-pensilina.
Faib auspica una soluzione della vertenza per la continuità gestionale delle imprese in autostrada fondata sulla valorizzazione del servizio pubblico offerto dai gestori e sull’implementazione dei servizi non oil per far fronte al calo di erogato che non può essere imputato, in nessun caso, ai gestori ma va ascritto alle pessime politiche di prezzo delle Compagnie e alle esose royalties pretese dai concessionari.