Il nuovo incontro si inserisce nel tentativo di trovare una soluzione al rinnovo dell’accordo economico tra la compagnia e la rappresentanza dei gestori.
La trattativa è al momento su un binario morto con la compagnia ferma ad un’offerta economica giudicata insufficiente dalle associazioni.
Sul tavolo inoltre pesa come un macigno la richiesta dell’azienda di Stato di apportare modifiche al contratto di affidamento in uso gratuito, con l’introduzione di clausole rescissorie, che le associazioni non condividono e respingono al mittente.
La Faib respinge il tentativo dell’azienda di mettere in una posizione di sudditanza ed espropriare i gestori dei loro diritti, di aggirare la legge 32/98, di scaricare sui gestori le conseguenze delle strategie economiche e di marketing della compagnia, di imporre attività non oil in perdita.
I gestori non possono pagare le arretratezze logistiche e gestionali della rete dell’azienda leader, né i disservizi legati al network territoriale. La Faib, e le altre associazioni, non sono disponibili a caricare sulle spalle dei gestori AGIP i costi di una presunta modernizzazione a senso unico, dove strumenti tradizionalmente utilizzati, in tutte le economie di mercato, come incentivi si trasformano in meccanismi che anziché scattare nella logica della premialità si trasformano in trappole per lepri.
Non ci stiamo.
Vogliamo concorrere ad elaborare obiettivi performanti, che diano qualità al lavoro e dignità alle persone, opportunità al mercato. Ma non si possono stabilire obiettivi senza dare ai gestori le possibilità concrete dell’operare in autonomia.
Faib ha lavorato in questi mesi in modo costruttivo, senza sottrarsi al confronto e facendo proposte concrete, per asciugare il terreno di confronto e condividere una linea riassunta nel Memorandum, per la continuazione della trattativa forzando le spinte immobiliste.
Dopo un anno ed oltre di trattative, l’auspicio è che l’azienda abbia maturato un’evoluzione delle proprie posizioni recependo le motivate ed equilibrate controproposte delle associazioni di categoria, sinteticamente esposte nel Memorandum, sul quantum relativo al pregresso, sull’incremento in fattura, sugli strumenti utilizzabili e sul merito delle singole questioni e sulla loro diversa valenza.
Si tratta di argomento non negoziabili, e sotto questo punto di vista, come abbiamo già scritto il tempo è scaduto e l’arco della mediazione ha raggiunto il punto di rottura.
In mancanza di novità si andrebbe all’incontro del 20 pv al Mise con posizioni cristallizzate da mesi e con la seria prospettiva di nuove e più articolate agitazioni sulla rete a marchio sulla quale prosegue la protesta che lascia ai gestori la determinazione del prezzo dei carburanti sulla rete AGIP.