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Nota durissima del coordinamento unitario dei gestori: Eni sta violando la normativa nazionale ed europea

Prezzi al pubblico dei carburanti: esposto del coordinamento unitario dei gestori al Ministro Romani, al Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma, al Comandante Generale della GdF, ai Presidenti delle Regioni, ai Prefetti della Repubblica, all’ Anas e alla società Autostrade.
Faib Confesercenti e Fegica Cisl hanno segnalato alle autorità competenti per l’adozione dei provvedimenti del caso la situazione di grave discriminazione commerciale posta in essere da Eni ai danni delle imprese di migliaia di gestori.
Le due associazioni rilevano che a nulla sono valse le reiterate proteste avanzate in sede negoziale, da ultimo nella riunione del 25 maggio us.
Le due associazioni nella nota denunciano che “Eni contando sul vincolo di fornitura in esclusiva…decide arbitrariamente di cedere i prodotti carburanti a prezzi fortemente differenti (che in alcuni casi arrivano ad essere pari al doppio del “margine lordo” riservato ai gestori) tra gestori di impianti che recano lo stesso marchio ed operano nel medesimo stadio distributivo e bacino di utenza.”
Faib e Fegica denunciano che “Ciò sta determinando una situazione che produce… tutte le condizioni che portano al “fallimento” di migliaia di piccole imprese di gestione, vittime di una palese discriminazione attuata dal loro fornitore in esclusiva.”
Il coordinamento mette anche in evidenza che il tutto si riverbera negativamente sui consumatori discriminati dalle stesse politiche di Eni che ha ottenuto – tramite la politica dei “listini personalizzati” – una opacità dei prezzi e un innalzamento medio degli stessi “senza che il fenomeno possa essere rilevato né al livello di osservazione istituzionale, né a livello di pubblica opinione”. Del resto “i messaggi che reclamizzano i suddetti “sconti” sono almeno fuorvianti (quando non ingannevoli), impedendo al consumatore qualsiasi possibilità di confronto -immediato e non- con il prezzo di riferimento a cui si dice di applicare lo sconto.”
Va in questa direzione la scelta operata dall’azienda che invece di abbassare i prezzi del “self service” – come previsto dagli accord i- “Eni ha invece inteso aumentare i prezzi del “servito”, aggravando la situazione di mancata concorrenzialità delle suddette gestioni a danno anche dei consumatori”
A fronte di una situazione di grave sofferenza “Eni ha cominciato a “proporre” … non già condizioni economiche di approvvigionamento eque e competitive, ma l’adozione di “sconti” a condizioni in termini di partecipazione ai relativi oneri, nonostante avesse assunto, con l’AGCM formale impegno a non gravare sulle imprese dei gestori gli oneri connessi ai suddetti sconti.”
La situazione di grave difficoltà competitiva a cui l’azienda costringe le gestioni “appare ancora più paradossale sulla rete autostradale dove, “le differenze tra un’area e l’altra, anche distanti poche decine di chilometri, con identico marchio e fornitore in esclusiva, risultano arrivare persino a 15 €/cent per litro. Tre volte il margine lordo del gestore”con grave “danno arrecato alle suddette imprese gestionali ed agli automobilisti malcapitati…”.
Il coordinamento unitario dei gestori, sulla base delle denunce avanzate, ha chiesto a tutte le autorità competenti, ciascuna per il proprio profilo, di verificare e controllare il puntuale rispetto delle leggi in vigore, sanzionando il comportamento dell’Eni.
Il coordinamenti unitario, infine, ha reso noto che, “qualora tali azioni discriminatorie non dovessero essere ritirate, si vedrà costretto a richiedere, … l’autorizzazione ad approvvigionarsi direttamente sul mercato libero, per le quantità indispensabili a svolgere il servizio, non potendo in alcun modo essere sancito che un fornitore in esclusiva, utilizzando la “leva del prezzo differenziato e personalizzato” ed abusando della manifesta dipendenza economica dei Gestori degli impianti di distribuzione carburanti, condanni…al fallimento autonome imprese.”