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Mse, convocati i tavoli "Qualità del servizio" e "Mercato al dettaglio": sbagliato convocazioni separate

Sono stati convocati al Ministero dello Sviluppo Economico per venerdì 12 febbraio p.v. il tavolo “Qualità del servizio” e quello “Mercato al dettaglio”.
Prosegue, dunque, su percorsi separati il confronto sullo stato del settore, nonostante Faib, Fegica e Figisc, con una nota congiunta, avessero richiesto al MSE di partecipare anche ai tavoli industriali, in una logica di filiera e di compensazione delle competenze.
Il Ministero ha preferito una logica di divisione e separazione della filiera che non aiuta i processi di comprensione delle difficoltà in atto e favorisce una visione parcellizzata in un comparto che invece è fortemente integrato.
Sappiamo che dal tavolo ministeriale sulla raffinazione è emerso un dato di crisi strutturale mentre ci sembra che le proposte avanzate appaiano inadeguate senza il supporto di tutti gli operatori, a cominciare da quelli impegnati sul fronte della distribuzione.
Sull’allarme occupazione nelle raffinerie, la Faib aveva già lanciato la propria proposta formulata dal Presidente Martino Landi, che aveva sostenuto l’esigenza di dotare il settore di un progetto di ristrutturazione industriale sostenuto dall’intera filiera, orientato al futuro dell’energia e del mercato dell’auto, mercato che proporrà profondi cambiamenti con l’estensione del ricorso al metano, al gpl e l’ingresso in campo delle vetture elettriche.
L’industria petrolifera italiana, proprio per l’insufficienza di investimenti e di ricerca, e di una visione strategica, si è invece progressivamente posizionata sull’area tradizionale della raffinazione, finendo con il competere su prodotti maturi, con mercati più aggressivi. E’ preoccupante l’annotazione della maggior convenienza all’importazione – fatta a quel tavolo – sia dei prodotti finiti tradizionali che del biodiesel, osservazione che denota una mancanza di prospettiva.
Dal canto suo Faib, di fronte ad un’emergenza occupazione che paventa il taglio di 7.500 posti di lavoro ha già ipotizzato un’ipotesi di stimolo ai consumi tramite la leva dei prezzi. In questo senso – per Faib – operando sul differenziale rete extrarete è possibile abbattere i prezzi di 5-6 centesimi, un intervento che darebbe un po’ di ossigeno al settore, smaltirebbe prodotto in esubero favorendo un processo di riconversione verso carburanti evoluti.
Crediamo che occorra lavorare su produzioni di nuova generazione, sui prodotti eco-compatibili, prevedere norme di tutela ambientale a supporto del diritto di mobilità oltre che a forme di incentivo/disincentivo fiscale differenziato per carburanti più o meno inquinanti.
Faib accoglie e rilancia la richiesta del deputato Pd in Commissione Attività Produttive, on. Ludovico Vico, al ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, di convocare un tavolo sia con i rappresentanti dell’Unione Petrolifera che con i sindacati dei lavoratori e con le Associazioni dei gestori degli impianti di distribuzione della benzina per sostenere l’occupazione e avviare l’innovazione del comparto.