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Moneta elettronica, il Parlamento approva risoluzione che impegna il Governo ad azzerare le Commissioni ma il Ministro Guidi prosegue con tempi lunghi mentre i gestori pagano e le banche ci guadagnano. Senza interventi pronti alla disobbedienza civile

È stata approvata nella tarda mattinata di ieri alla VI^ Commissione Finanze della Camera dei Deputati (con la sola astensione del Movimento 5 Stelle) la risoluzione (allegata) presentata dall’On. Paglia e sottoscritta anche dai Deputati Pagani, Montroni, Petitti e Sandra Savino sull’obbligo di accettare pagamenti tramite carte di debito.
La proposta di iniziativa è nata a Ravenna a seguito di un incontro tenutosi presso la sede della Faib Confesercenti di una delegazione di benzinai associati con i Parlamentari locali Paglia, Pagani ed Idem.
Gli operatori hanno portato dati concreti sui costi delle transazioni nelle loro attività e hanno segnalato ai Parlamentari l’esigenza di modificare il Decreto Legge che ha introdotto l’obbligo dal 30 giugno di accettazione dei pagamenti per l’acquisto di beni e servizi attraverso carte di debito.
Decreto che per fortuna non prevede sanzioni per eventuali inadempimenti, ma stabilisce un obbligo attribuendone i relativi costi agli operatori a tutto beneficio delle banche.
Giova ricordare che in alcuni casi il margine di guadagno dell’operazione di pagamento per i gestori è inferiore a quello del costo medio da sostenere per la transazione elettronica.
La risoluzione (perfezionata ulteriormente dai contatti avuti con l’On. Paglia con la dirigenza Faib) recependo i problemi avanzati dalle Categorie impegna il Governo:

– ad assicurare un abbattimento dei costi fissi del terminale POS, eventualmente anche mediante forme di defiscalizzazione che contemplino il riconoscimento di un credito d’imposta;
– ad assumere iniziative per prevedere la completa gratuità, per ulteriori 12 mesi, delle transazioni effettuate presso impianti di distribuzione di carburante e presso le rivendite di tabacchi per servizi prestati dalle stesse, per conto dello Stato, all’utenza, in attesa della completa abrogazione della commissione applicata.

Nel frattempo il MISE per bocca del suo Ministro Guidi – con comunicato ufficiale – fa sapere che stanno procedendo, lentamente, i confronti con gli operatori del settore bancario e delle carte di pagamento e che riprenderanno i lavori con la rappresentanza degli altri operatori.
Intanto gli operatori della rete pagano e le banche incassano e ringraziano, forse.
Occorre dire che i numeri esibiti nel Comunicato Stampa del Ministero sono abbastanza lontani da quelli registrati dagli operatori.
Intanto l’erogato sulla rete carburanti è per quasi il 40% transato con moneta elettronica, ben oltre dunque il 20% medio riportato dal Ministero. A questo va aggiunto che il margine del gestore è, a seconda delle modalità di vendita, dell’1 o del 2% del prezzo finale pagato dal consumatore mentre i costi di gestione per le transazioni elettroniche variano, in ragione degli istituti e dei territori, dallo 0.5% all’1%, annullando di fatto qualsiasi utile per i gestori che si ritroverebbero a lavorare gratis per lo Stato, le Compagnie e per le banche. Una situazione insostenibile che farà vanificare i processi di promozione dell’uso della moneta elettronica.
Il Ministero dello Sviluppo Economico non può ulteriormente rinviare decisioni improrogabili o rimettere a Tavoli che si riuniscono con tempi biblici la risoluzione della vertenza della moneta elettronica. Dia immediatamente seguito alla risoluzione della Commissione Finanze della Camera dei Deputati e vari provvedimenti idonei a recepire le peculiarità di una Categoria che svolge un compito delicato a favore delle casse dello Stato, senza percepire alcun compenso.
Se non dovessero intervenire in tempi brevi novità rilevanti per gli operatori della distribuzione carburanti il settore è pronto a valutare iniziative di “disobbedienza civile” per scongiurare il fallimento delle proprie aziende.

Leggi il Comunicato del MISE
Leggi la Risoluzione della Camera dei Deputati