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Moneta elettronica e servizi di incasso tramite carte, Faib: Banche scaricano costi insostenibili sulle imprese. Il Governo intervenga. Situazione critica e clausole capestro sul passaggio ai pagamenti Sepa

Sulla questione dei costi della moneta elettronica Rete Imprese Italia ha chiesto il rinvio dell’entrata in vigore della norma che prevede l’obbligo di accettare i pagamenti con carte di debito.
Ieri Faib ,Fegica e Figisc hanno incontrato il Vice Ministro dell’Interno Sen. Filippo Bubbico al quale hanno rappresentato le nuove insostenibili richieste avanzate dal sistema bancario e dal circuito di pagamento tramite carte.
Faib, condividendo le richieste avanzate da Rete Imprese Italia, ha sottolineato che oggi questi costi incidono significativamente sul margine del gestore; in presenza di un erogato medio tra i più bassi d’Europa esso sfiora il 25% di incidenza, talvolta arriva a coprire fino ad un terzo del guadagno; su questo stesso piano si pongono le stesse Compagnie con le varie carte aziendali: tra costo del servizio, anticipazione prodotto e saldo fattura si arriva anche a superare la soglia percentuale indicata.
Chiediamo che il Ministero dello Sviluppo Economico e il Governo nel suo insieme, oltre all’autorità Antitrust avviino un’istruttoria conoscitiva verso le Istituzioni bancarie e verso gli operatori petroliferi per le condizioni praticate. Vogliamo che si rafforzi l’uso della moneta elettronica attraverso il più ampio utilizzo in quanto toglie dalle tasche degli operatori la materia prima alla base dei moventi delle rapine e dei furti: il contante. Ma ad oggi questo percorso è precluso dalle onerose richiesta del sistema bancario e delle carte di credito/debito. Come se non bastasse, stanno arrivando in queste ore ai gestori note da parte del principale operatore del settore dove viene comunicato la proposta di modifica unilaterale del “Contratto di adesione ai servizi di incasso mediante accettazione in Pagamento delle Carte per distribuzione carburanti con evidenziato un aumento sproporzionato del canone unico mensile, il tutto con decorrenza nei primi mesi del 2014. A titolo esemplificativo si evidenziano due casi. Nel primo si passa dall’attuale canone unico mensile inferiore a 20 euro al mese a 105,00 € con un aumento del 425% per un totale annuale complessivo da € 204,00 a € 1.260,00; nell’altro caso dall’attuale canone unico mensile di € 32,00 passerà ad € 88,00 con un aumento del 175%, per un totale annuale complessivo da € 384,00 a € 1.056,00. E risultano incrementi ancora superiori a quelli appena denunciati che arrivano a sfiorare anche 7-800€ mensili. Siamo alla follia.
Sono condizioni con ogni evidenza insostenibili da imprese che hanno un margine inferiore al 2% lordo che non possono essere caricate alla stessa stregua di altri operatori economici che hanno altri ricarichi.
Va aperta un istruttoria sulle reali condizioni di concorrenza nel mercato dei pagamenti tramite carte e a fronte di tale condizioni insostenibili per le gestioni lo Stato e le compagnie, principali beneficiari dell’ingente movimento di denaro contante custodito dai gestori, pari a circa una quarantina di miliardi, non possono voltarsi dall’altra parte.
Altra questione quella dei pagamenti con il sistema europeo Sepa che entrerà in vigore dai primi del 2014. Prima di firmare le adesioni che le compagnie stanno facendo recapitare, con condizioni diversificate a seconda delle zone e dei colori, si consiglia vivamente di rivolgersi alle sedi territoriali di Confesercenti per concordare il da farsi in base alle proposte pervenute. La Faib unitariamente a Fegica e Figisc ha avviato la procedura di richiesta di chiarimenti alle varie compagnie in ordine alla corretta applicazione della normativa Sepa soprattutto per quanto riguarda le transazioni di pagamento azienda gestori stante i diversi profili di contestazioni registrati nel recente passato.
Sulla questione della gestione delle carte e dei pagamenti va rilanciata unitariamente la vertenza tuttora aperta.