Si è aperto a Modena la quinta edizione di Oil&NonOil – Stoccaggio & Trasporto Carburanti, la fiera specializzata dedicata alla filiera della distribuzione carburanti ed alle attività ad essa collegate.
Ad aprire i lavori della manifestazione è stata la Faib con il convegno su: “La corretta tenuta dei registri di carico e scarico e l’annosa questione dei cali. Analisi e proposte”.
All’iniziativa, che ha avuto un’ampia partecipazione di pubblico, sono intervenuti Antonio Ciavattini, Faib Roma; Massimiliano Di Pace, docente universitario a Roma Tor Vergata, Antonio Robbe, Direttore Ufficio delle Dogane di Modena; Luciano Quaranta, Ufficio delle Dogane di Modena. Ha concluso i lavori Martino Landi Presidente della Faib. Ha moderato: Pietro Calersi, Presidente della Faib Emilia Romagna.
Il seminario sui cali, frutto dell’analisi sul campo da parte degli addetti ai lavori, ha evidenziato tutte le contraddizioni di una norma che mette in difficoltà migliaia di imprese e di gestori che non riescono a rimanere dentro i parametri della tolleranza, costretti a pagare sanzioni pesantissime. L’obiettivo del convegno è stato quello di richiamare l’attenzione di chi ha il potere di coordinare e di uniformare sull’intero territorio nazionale il comportamento dei funzionari dell’Agenzia delle Dogane e della Guardia di Finanza.
L’iniziativa ha anche richiamato l’attenzione sulla necessità di interpretare allo stesso modo la normativa e applicare le stesse regole in materia di controlli dei cali petroliferi in riferimento ai dati accise ed Iva, per evitare che nei confronti degli operatori, al danno della perdita del prodotto si aggiunga la beffa della ingiusta sanzione fiscale, alla luce della considerazione elementare che il gestore non ha alcuna possibilità di interventi correttivi per evitare il fenomeno dei cali carburanti, fenomeno che si realizza per lo più a monte della distribuzione, nella fase d’uscita dai depositi e del trasporto.
Il convegno ha rimarcato che i momenti in cui il calo si può verificare sono sostanzailmente 3:
1) nel trasporto del prodotto dalla raffineria o dal deposito all’impianto (cd. calo di viaggio);
2) durante lo stoccaggio del prodotto nel serbatoio dell’impianto (cd. calo di giacenza);
3) errori nella quantificazione del prodotto da parte della strumentazione (cd. calo tecnico, es. per staratura del misuratore o foratura cisterna)
Il convegno ha sottolineato che il calo di giacenza, con riferimento al singolo carburante erogato dall’impianto in litri nel periodo interessato, può essere pari a:
a) -2,5 per mille per la benzina e Gpl;
b) -0,83 per mille per il gasolio;
c) 0 per l’olio lubrificante (essendo confezionato)
Per le eccedenze è consentito un aumento pari al 5 per mille.
La conseguenza della problematica cali per i gestori è triplice:
– perdita economica per prodotto pagato e di fatto perso;
– complessità amministrativa derivante dall’obbligo di registrazione del calo nel registro carico-scarico
– pagamento di sanzioni a seguito di controlli per irregolarità formali.
I relatori hanno denunciato che in diversi casi si sono registrate sanzioni anche in presenza delle tolleranze consentite, in ragione delle diverse competenze e dei diversi organismi di controllo.
Sanzioni di recente inasprite, anche se è stato scongiurato- grazie all’intervento parlamentare- la follia della decuplicazione delle stesse. Infatti, l’Art. 11, Comma 5, della Legge 44/2012, di conversione del D.L. 16/2012 (Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni tributarie, di efficientamento e potenziamento delle procedure di accertamento, G.U. 28/04/2012, n. 99), ha aumentato le sanzioni previste dall’Art. 50 del D.Lgs. 504/95, portandole da un minimo di 500 ad un massimo di 3.000.
Sulla questione la Faib ha deciso di muovere un istanza finalizzata a chiarire gli aspetti sanzionatori in ragione dei diversi profili e di un arco temporale congruo.