In Regione Campania sono stati sequestrati 26 impianti di distribuzione carburanti. Le Province campane coinvolte sono quelle di Napoli, Caserta e Salerno per un valore in volumi di 361 tonnellate di prodotti petroliferi in 77 colonnine di distribuzione e 305 pistole erogatrici. In tutta la Regione Campania sono stati impegnati 150 militari nell’operazione anti contrabbando denominata “Pieno Sicuro” della Guardia di Finanza di Napoli, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli (Sezione Reati di Criminalità Economica), hanno accertato: la vendita in nero di benzina e gasolio ovvero di prodotti petroliferi soggetti ad accisa; l’approvvigionamento di prodotti petroliferi e la manomissione del software delle colonnine per l’erogazione, illecito utilizzo del regime di “deposito fiscale”, falsi acquisti e cessioni intracomunitarie, false esportazioni, false destinazioni ad usi agevolati ovvero esenti da imposte, falsificazione dei documenti di trasporto e dei registri di carico e scarico dei prodotti energetici, consumo in frode di ingenti volumi di prodotti petroliferi, manomissioni delle colonnine di erogazione ovvero del software di quantificazione del prodotto commercializzato, falsificazione dei sigilli metrici ovvero dei contrassegni legali, illecite operazioni di miscelazione di prodotti energetici, frode in commercio ai danni degli automobilisti, illeciti flussi finanziari e illecite movimentazioni di danaro.
Le oltre trenta perquisizioni sono avvenute in particolare nelle Province di Napoli (Napoli centro, via Marina, Secondigliano, Gianturco e tangenziale); Villaricca; Casamarciano; Ottaviano; Somma Vesuviana; Cercola; Qualiano; Mugnano di Napoli; Afragola; Giugliano in Campania e Torre Annunziata; Caserta (città ed Aversa); Salerno (tratto autostradale Salerno – Reggio Calabria e Mercato San Severino). Inoltre, in un sito sottoposto a perquisizione sono stati rinvenuti e sequestrati, abilmente occultati, alcuni microprocessori ingegnosamente falsificati, pronti ad essere installati per frodare il fisco e gli ignari consumatori. In un altro caso, i tombini di accesso ai serbatoi interrati di benzina e gasolio erano addirittura coperti da un manto di asfalto, in totale dispregio della sicurezza e della tutela fiscale. Sequestrata anche copiosa documentazione extra – contabile, attualmente al vaglio degli inquirenti. Si calcolano ingenti danni all’Erario Nazionale, all’Unione Europea ed ai consumatori per un valore complessivo stimato presumibilmente in oltre 22 milioni di euro, oltre che un danno di immagine incalcolabile nei confronti di tutta una Categoria di operatori onesti che lavorano quotidianamente nelle aree interessate.
In merito a questa dannosa vicenda, la Faib Confesercenti Campania esprime apprezzamenti per l’Autorità inquirente che con la sua attività ha fatto emergere questo tipo di comportamento delinquenziale. La Faib Regionale, e quelle delle Province coinvolte nelle indagini in corso, avevano segnalato a mezzo stampa e alle Autorità competenti gli strani ed abnormi stacchi dai prezzi medi dell’area, con differenziali che talvolta arrivavano anche a 20 centesimi litro in un’area a forte problematicità come le recenti inchieste legate al caso Cosentino hanno dimostrato. Al fine di salvaguardare il diritto di tutela dei consumatori e di quella parte sana ed onesta della Categoria dei distributori carburanti è necessario intensificare i controlli lungo tutta la filiera petrolifera. Le stesse Compagnie debbono verificare con attenzione i flussi di gestione dei propri impianti. La struttura Regionale della Faib Confesercenti Campania sin d’adesso dichiara la propria totale collaborazione con la magistratura inquirente e le forze dell’ordine affinché le imprese sane e laboriose del settore carburanti – che rappresentano la quasi totalità della Categoria – siano tutelate rispetto a pochi imbroglioni che danneggiano le imprese ed il mercato dei carburanti.