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Mafia e carburanti, Faib: la maxi inchiesta conferma il salto mafioso dell’illegalità nella distribuzione carburanti.

“La Maxi inchiesta delle procure di Roma, Napoli, Reggio Calabria e Catanzaro, per Martino Landi Presidente di Faib Confesercenti, conferma che laddove c’è una massa enorme di danaro, stimata in oltre 12 miliardi di euro, non può esserci piccola illegalità ma grandi organizzazioni criminali organizzate all’opera. L’inchiesta delle procure dice chiaramente che clan camorristici e ndraghetisti sono penetrati pesantemente nella distribuzione carburanti in modo sistematico. Le organizzazioni criminali sono nel sistema in modo invasivo e a quanto appare diffuso. A fronte di un quadro di illegalità così vasto, come denunciato da tempo dalle Federazioni dei gestori, senza peraltro immaginare un quadro così compromesso, continua Landi, non si comprende perché si continui ad oberare i gestori carburanti, già ultra controllati, a monte e a valle, di oneri e pesi amministrativi che nulla aggiungono alla lotta all’evasione e non si alzi invece il livello dei controlli, rafforzando le misure di contrasto sul territorio e sorvegliando in fase di ingresso i prodotti petroliferi nel paese, lungo la frontiera orientale e le coste, e monitorando e razionalizzando i depositi commerciali, cresciuti a dismisura negli ultimi anni, quasi in parallelo con la crescita dell’evasione iva e accise, attraverso criteri selettivi e requisiti oggettivi, senza deroghe alcuna.

Inoltre, l’esperienza ci dice che manca un sistema efficiente di controlli su larga scala sulla qualità dei carburanti. Basterebbe controllare i pv con prezzi anomali.

Ancora una volta, la lotta e il contrasto all’illegalità dovrebbe essere tema di filiera condiviso- conclude Landi- ed invece fino ad oggi si è preferito buttare la croce sui gestori con l’introduzione obbligatoria dei corrispettivi elettronici, e-das elettronico per finire al registro UTF elettronico, facendosi carico dei relativi costi aggiuntivi sulle loro spalle. Oggi emerge un quadro complesso che denuncia la limitatezza degli interventi fin qui introdotti tralasciando la prateria della logistica nelle mani delle infiltrazioni criminali.”