La questione dei prezzi dei prodotti petroliferi continua ad alimentare polemiche e attese, tutte al centro dell’incontro tenuto al MSE alla presenza del Sottosegretario con delega Saglia. La Faib, partecipando al tavolo ministeriale, ha presentato un ventaglio di proposte articolato in 7 punti.
1) Differenziale rete-extrarete
Questa modalità danneggia i gestori che operano sotto l’insegna di una società petrolifera in regime di contratto di esclusiva, a vantaggio dei titolari delle cosiddette pompe bianche.
Il problema è dato dall’esistenza di un differenziale di prezzo e dalla misura di questo differenziale, che arriva a 15-17 cent al litro, con un trend crescente nell’ultimo decennio a favore delle pompe bianche che possono vendere perciò il prodotto a minor prezzo.
Per Faib è necessaria superare questa concorrenza sleale da parte dei gestori proprietari dell’impianto, a danno di quelli legati alle compagnie. Da tale misura deriverebbe un vantaggio sicuro per i consumatori stimabile in almeno 5-7 cent/litro.
2) Allentamento vincoli di esclusiva
Lavorare ad un allentamento del vincolo di esclusiva tra gestori e compagnie che vincola i primi ad acquistare solo dalle petrolifere il prodotto ad un prezzo bloccato
Ulteriori risparmi attesi da tale provvedimento sul prezzo alla pompa di circa 5-7 centesimi pro-litro.
3) Superamento promozioni
Questa forma di fidelizzazione appartiene ad un mercato competitivo superato. Occorre abolire le vecchie promozioni fondate sulle bamboline. Esse sono costose per i gestori (si può calcolare in 3-4 millesimi pro-litro) e per le aziende. Si otterrebbero risparmi di un centesimo/ un centesimo e mezzo al litro.
4) Non Oil
Tabacchi, bar, gastronomie, giornali, giochi a premi e biglietteria sono le priorità.
Si calcola che in Italia il non oil non incida più del 10% dei profitti del pv, a fronte di una media europea attestata oltre il 50%.
5) Sviluppo di Metano e Gpl
Uno strumento straordinario di risparmio può derivare da una decisa accelerazione degli investimenti sulla realizzazione di nuove colonnine di Metano e Gpl Questi due carburanti sono notoriamente più economici oltre ad essere ecologicamente puliti.
A parità di percorrenza, il gas metano consente risparmi consistenti, fino al 65 % rispetto alla benzina. Il mercato delle auto a metano sta crescendo rapidamente a fronte di una rete vendita che conta poco più di 700 impianti.
6) Abbattimento dei costi della monetica
Oggi questi costi incidono significativamente sul margine del gestore; in presenza di un erogato medio tra i più bassi d’Europa esso sfiora il 25% di incidenza; su questo stesso piano si pongono le stesse compagnie con le varie carte aziendali: tra costo del servizio, anticipazione prodotto e saldo fattura si arriva anche al 30% di incidenza.
Bisogna ridurre i costi e il MSE deve impegnarsi in questo senso.
7) Razionalizzazione della rete
Chiusura di tutti i pv incompatibili con le normative vigenti ( norme ambientali, sicurezza, codice della strada…) attraverso un nuovo piano carburanti elaborato con linee guida concertate a livello nazionale.
Con la previsione di ulteriori chiusure dei pv improduttivi (sotto una certa fascia di erogato) che non determinino desertificazione dell’offerta e del servizio alla mobilità, rifinanziando il fondo indennizzo per i gestori espulsi dal sistema.
Sulle polemiche con la GDO: con la liberalizzazione della legge 133/08 la GDO può aprire dove e quando vuole, senza vincoli di distanza o altro.
Certo non si può impedire ad un Paese di modernizzarsi, di perseguire obiettivi di maggior risparmio e al tempo stesso di lotta all’inquinamento e riqualificazione ambientale nel solco della green economy.
Roma, 19 gennaio 2010 Ministero dello sviluppo economico
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