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L'audizione di Rete Imprese Italia per attuazione direttive UE 72 e 73 2009 sul mercato interno di energia e gas

Si è tenuta al Senato l’Audizione informale convocata dalla X^ Commissione al fine di acquisire le proposte delle cinque Associazioni di categoria appartenenti a Rete Imprese Italia, in merito allo Schema di Decreto Legislativo per l’attuazione delle Direttive CE n. 72 e n. 73 del 2009 sul mercato interno dell’energia e del gas naturale (Atto del Governo n. 335).
In particolare, sono state illustrate alla commissione alcune criticità derivanti dalla bozza di provvedimento delegato, tra le quali evidenziamo:

· l’esigenza di inserire nell’articolo 2 dello schema di decreto la previsione che il MSE, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente, individui entro il 2011 i nuovi obiettivi nazionali di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili ex art. 16 comma 4 D.Lgs 164/2000 e ss. integrazioni (Mercato gas naturale), nonché di incremento dell’efficienza energetica negli usi finali di energia ex art. 9 comma 1 D.Lgs 79/1999 e ss. modificazioni (Mercato energia elettrica), per quanto attiene al periodo 2013-2015;

· la necessità di reintrodurre l’esplicita menzione del “diritto alla tutela di prezzo” per gli utenti non domestici aventi un consumo annuale di gas naturale inferiore o pari a 50.000 metri cubi. Tali consumatori aziendali vengono infatti classificati dall’articolo 7 dello schema di decreto tra i clienti “vulnerabili”, meritevoli in quanto tali di continuità nella fornitura;

· l’esigenza di ripristinare la facoltà, per i consumatori di energia elettrica che abbiano scelto il c.d. libero mercato, di interrompere la relativa fornitura e ritornare al servizio di vendita in “maggior tutela”. Tale possibilità per il cliente finale, non menzionata dall’articolo 35 della bozza di decreto, si reputa tra l’altro idonea all’attuale mercato elettrico (grado sperimentale di concorrenza) in conformità al vigente DL n. 73/2007 e ss. modificazioni (Misure urgenti per l’attuazione delle disposizioni UE in materia di liberalizzazione dei mercati dell’energia);

· l’opportunità di prevedere non soltanto l’equa ripartizione della gestione dei reclami tra l’Authority e l’Acquirente Unico, separando altresì l’ambito degli utenti aziendali rispetto a quello dei consumatori domestici, ma anche la facoltà per le Associazioni delle PMI di snellire il traffico delle istanze aggregandole dinanzi alla stessa autorità competente in virtù di apposito mandato da parte del cliente. Tali correttivi dovrebbero integrare l’articolo 44 dello schema di decreto.