”Incremento del self service, razionalizzazione della rete e sviluppo del non oil sono le linee guida che ispirano la liberalizzazione. A sottolinearlo e’ il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia, Stefano Saglia, che conferma i punti principali della riforma contenuta nel provvedimento licenziato dal Consiglio dei ministri in una nota rilanciata dall’Ansa ”. La riforma, ricorda la nota, prevede innanzitutto la riduzione del numero degli impianti. Gli articoli del provvedimento prevedono poi che gli impianti debbano dotarsi entro un anno, pena sanzione amministrativa, di apparecchiature per la modalita’ di rifornimento senza servizio (self service) con pagamento anticipato (pre pay). Inoltre il consumatore potra’ sempre scegliere se rifornirsi in modalita’ self service o servito (attualmente cio’ e’ possibile solo sulla rete autostradale). Nell’ottica dello sviluppo del non oil i gestori potranno effettuare direttamente (o affidarla a terzi) la vendita di alimenti e bevande, quotidiani e periodici (senza limiti di spazio) e di pastigliaggi (vale a dire caramelle, confetti, cioccolatini, gomme americane, biscotti e merendine preconfezionate e simili). Infine viene introdotta la possibilita’ di stipulare nuove tipologie contrattuali nel rapporto tra compagnia petrolifera e gestore che devono essere prima negoziati con la categoria dei distributori. Tali tipologie contrattuali dovranno assicurare al gestore condizioni contrattuali eque e non discriminatorie per competere nel mercato di riferimento.
Per la Faib intervenuta a commento delle dichiarazioni del Sottosegretario, dal governo arriva la promessa delle caramelle.
“Quello del Governo è un colpo di mano – è quanto ha dichiarato il Presidente della Faib Confesercenti, Martino Landi, a proposito dell’inserimento dello stralcio di riforma carburanti nel decreto legge sulla manovra di stabilizzazione finanziaria.
“Il Governo per dare una parvenza di accettabilità all’indigesto provvedimento di manovra di stabilizzazione finanziaria, – ha detto il Presidente Faib, Landi, ha inserito il testo della già bocciata proposta Saglia, in tema di riforma della rete carburanti. Una proposta in discussione da mesi, che non ha alcun profilo di urgenza e necessità ma risponde semmai a esigenze di portata più generale. Un profilo, dunque, lontanissimo dai requisiti richiesti dalla carta costituzionale per essere oggetto di decreto legge.
Si tratta di un testo che oltretutto – ha continuato Landi – non risponde a nessuna delle criticità dell’attuale rete carburanti. Conserva, per non disturbare i poteri forti, il sistema oligopolistico verticalmente integrato delle 7 compagnie, mantiene l’obbligo di esclusiva, la discriminazione rete extrarete, esclude i gestori da qualsiasi azione attiva, è una proposta anticoncorrenziale e anticostituzionale”.
Landi ricorda che sull’argomento la Faib con la Fegica Cisl sono intervenute immediatamente segnalando al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, l’assenza dei requisiti di necessità e urgenza, oltre che a segnalare che si tratta di un tentativo di fagocitare il lavoro in corso in Parlamento.
Nel merito delle dichiarazioni di Saglia, la Faib denuncia il tentativo di scippare il fondo indennizzo ai gestori per regalarlo ai retisti, la volontà di precarizzare il lavoro di 25 mila gestori e dei loro dipendenti e la marcia indietro sulla liberalizzazione dei tabacchi: alla fine di tutte le promesse sul non oil, a parte le solite cose che vengono ripetute stancamente da 10 anni, ci sono rimaste le caramelle.
Negativo anche il commento del Partito democratico che con Antonio Lirosi, boccia il provvedimento.
“Quanto alla soddisfazione espressa da Saglia – ha detto Lirosi – per le misure contenute nella manovra sulla distribuzione dei carburanti, va detto che evidentemente si accontenta di poco, considerato che si tratta di norme che non possono essere definite una vera e efficace riforma. Si tratta, infatti, di palliativi che non toccano minimamente i nodi strutturali della filiera petrolifera che rimane ad assetto oligopolistico e cio’ causa il differenziale di prezzo rispetto alla media Ue".
Il Pd, conclude Lirosi, "ha pronte le proprie proposte per intervenire in modo efficace per una maggiore liberalizzazione dei rapporti tra produttori e gestori degli esercizi di vendita e per dare piu’ liberta’ alle stazioni di rifornimento di organizzare il servizio nel modo piu’ efficiente, senza vincoli e standard minimi".