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La Faib al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Disinvoltura e irresponsabilità minano la dignità delle Istituzioni"

Con una nota ufficiale al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la Faib ha espresso la delusione e il senso di disagio della categoria dei gestori per la disinvoltura istituzionale di diversi esponenti del Governo.
Nella missiva non si fa riferimento alle questioni note legate agli scandali riportati dalla cronaca ma alle difficoltà degli operatori economici della distribuzione carburanti nell’affrontare le problematiche del settore con una classe dirigente che sistematicamente disattende gli impegni sottoscritti.
La Faib parla “di episodi che riguardano la credibilità delle Istituzioni, la certezza del riferimento istituzionale, la fondatezza stessa del prestigio dello Stato e delle sue articolazioni.” Lamentando “una superficialità nel rappresentare gli Organi Costituzionali, una leggerezza nello svolgere compiti di fondamentale importanza, (…) che non ha pari nella storia contemporanea.”
Faib denuncia al Capo dello Stato, supremo e fondamentale riferimento delle Istituzioni e del popolo italiano, “atteggiamenti ed atti di Ministri e Sottosegretari che non rispettano impegni presi e sottoscritti nella solenne cornice dei saloni ministeriali, alla fine di pubbliche vertenze o di articolate mediazioni”.
E’ tuttavia successo – continua la nota Faib – “che dopo proteste, scioperi, vertenze sindacali, il Ministro dello Sviluppo Economico – il 20 giugno 2008 – a conclusione di un sofferto confronto, abbia siglato solennemente un Protocollo d’Intesa con i rappresentanti delle categorie coinvolte, davanti alle telecamere e ai rappresentanti della stampa. Tali impegni non sono mai stati presi in considerazione. La stessa cosa è nuovamente avvenuta 2 anni dopo – il 14 settembre 2010 – con il Sottosegretario dello stesso Ministero, impegni sottoscritti e disattesi”.
La nota continua denunciando al presidente Napolitano che “Tutto questo, oltre che per le ripercussioni economiche negative provocate alla categoria, come conseguenza degli impegni disattesi, suscita nella nostra associazione inquietudine e timore per il rischio che si produca una profonda sfiducia e disillusione, non solo nei confronti dei rappresentanti della classe politica, ma soprattutto della stessa immagine e funzione delle Istituzioni, che invece Ella incarna autorevolmente. “