Con una nota del 5 giugno, la Commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha comunicato il mancato rispetto del periodo di franchigia, in quanto le giornate proclamate ricadevano all’interno del periodo dei tre giorni successivi al periodo alle elezioni del 24 e 25 giugno, arco temporale interdetto alla proclamazione delle astensioni collettive.
La Commissione ha quindi chiesto alle tre Associazioni di riformulare la proclamazione delle giornate di sciopero.
Faib, Fegica e Figisc hanno prontamente risposto alla Commissione individuando le nuove date nelle giornate di Mercoledì 8 e Giovedì 9 luglio 2009.
Le tre Federazioni hanno segnalato alla Commissione “che la proclamazione era stata fatta prima che venissero fissate le date del “Referendum”, e dunque avendo ritenuto che gli eventuali ballottaggi per le elezioni provinciali e/o comunali, non configurassero la fattispecie prevista dalla franchigia, vista l’esiguità del corpo elettorale chiamato ad esprimersi.”
Nella nota di comunicazione alla Commissione di Garanzia le tre Federazioni hanno motivato la decisione di ricorrere allo sciopero generale per “la inesistente volontà di una parte consistente dell’industria petrolifera a procedere, contrattualmente, all’adeguamento del “margine pro-litro” dei Gestori fermo, in alcuni casi, da oltre tre anni a costi notevolmente crescenti…nonché per l’insistenza di richieste tese alla modifica unilaterale dei contratti di affidamento in uso gratuito” e per l’atteggiamento di inconcludenza del Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, sul Protocollo d’intesa tra MSE e Associazioni di categoria, sul promesso intervento finalizzato all’introduzione del bonus fiscale in forma strutturale, sui diritti camerali e sull’obbligo inusitato di comunicazione dei prezzi praticati sulla rete.
Faib, Fegica e Figisc, rassicurando il Presidente della Commissione “che la chiusura degli impianti avverrà nel rispetto del codice di regolamentazione” preavvisano una valutazione politica sull’opportunità di ulteriori chiusure tanto nel mese di agosto quanto nel mese di settembre, qualora la situazione denunciata non trovasse sbocchi positivi.