FAIB Confesercenti, Fegica e Figisc Confcommercio hanno rinnovato l’Accordo economico e normativo per la rete ordinaria con Italiana Petroli.
È stato un negoziato lungo, quasi due anni, faticoso, soprattutto per la dinamica negoziale, in alcune fasi anche duro.
Come si ricorderà era iniziato con posizioni completamente contrapposte. Posizioni che avevano spinto le rappresentanze dei gestori a richiedere l’intervento del Ministero competente, che aveva espletato il tentativo di conciliazione della vertenza, passando dallo sciopero di colore e per la manifestazione nazionale sotto al Mise, accompagnata da un volantinaggio effettuato sotto la sede dell’Azienda, anche con alcune tensioni, dove venivano evidenziate le ragioni della protesta dei gestori IP.
Da quelle posizioni, le parti hanno svolto un lavoro di progressivo avvicinamento, facendo prevalere il senso di responsabilità che non ha mai abbandonato il tavolo di confronto, nel pieno rispetto del ruolo di ciascuno.
L’intesa, pur non rispondendo pienamente alle aspettative dei gestori, getta le basi per gestire, in quadro di regole scritte, gli impianti nei prossimi anni, che si presentano sempre più difficili di transizione energetica del settore.
L’intesa sottoscritta riveste carattere migliorativo sotto il profilo economico ed innovativo per le condizioni previste oltre a tracciare una cornice di maggior garanzia dei diritti dei gestori in una fase di grande problematicità per il paese, sanitaria ed economica, e per la rete, in termini di erogati e di incertezze sul futuro.
In una congiuntura assai negativa per le imprese, dunque, le tre Associazioni concludono un Accordo che rappresenta un passo avanti per la tutela dei gestori a marchio.
Per Faib, la nuova intesa raggiunta prova a voltare pagina nelle relazioni tra gestore ed Azienda, sotto molti punti di vista. Da quello delle certezze normative nelle relazioni gestore Azienda, nella maggiore comprensione e trasparenza della gestione amministrativa, ai miglioramenti economici, al margine unico per le vendite in self e servito.
Le nuove condizioni economico-normative sono in un Accordo discendente direttamente dalla normativa di settore e dunque sottoscritto ai sensi del D. Lgs 32/98, della L.57/2001, della L.27/2012 e del Reg. CE 330/2010 e pertanto derivate da espresse previsioni di Legge.
Tra le novità l’istituzione del Comitato paritetico di sorveglianza chiamato a verificare l’applicazione dell’Accordo e l’istituzione entro 90 giorni dell’Ente Bilaterale cui affidare le problematiche tanto discendenti dalle relazioni Azienda gestori. Si tratta per il settore della distribuzione carburanti di una previsione importante che può definire in senso positivo il rapporto gestori azienda. È un impegno che le parti sono chiamate a mettere a terra in tempi anche stretti.
Come già detto, la nuova intesa si caratterizza per una maggiore trasparenza nelle relazioni contabili, per la riaffermazione dei diritti, anche in relazione alle partite amministrative sospese, per il recupero economico attraverso il margine unico, che per la prima volta entra in un Accordo economico normativo, e per la riaffermata centralità del gestore all’interno del modello IP.
Italiana Petroli, dal canto suo, sceglie, con questo Accordo, un modello di gestione e di sviluppo della rete ancora più integrato, centrato sulla professionalità del gestore.
La firma di un Accordo rappresenta da un lato la fine di una fase e dall’ altra l’apertura di un’altra, anche più impegnativa.
Ora il nostro compito è illustrare agli associati e a tutti i gestori a marchio nel dettaglio l’intesa e pretenderne il rispetto: inizia un nuovo e articolato lavoro. Del resto un Accordo da solo non è mai risolutivo, ma va gestito e tradotto in azioni. La sua durata limitata a due anni è anche il segno che i cambiamenti in atto necessitano di essere attentamente monitorati.”
La firma dell’Accordo è anche una chiamata ad accelerare per gli altri operatori, integrati o meno, perché i tempi di crisi e di incertezza lo richiedono e per riaffermare la legittimità delle norme che regolano il settore, contro le ipotesi di chi tenta di deregolamentarlo con contratti capestro trasformandolo in una giungla, dove prosperano l’illegalità e il dumping contrattuale.
“Un accordo che non ci soddisfa in pieno, ha commentato il presidente di Faib Martino Landi, soprattutto sulla parte economica, ma che ci consente di recuperare alcuni aspetti fondamentali in termini di trasparenza, di reciprocità e garanzie sul futuro e il ruolo del gestore a cui Italiana Petroli affida i suoi impianti. Il margine unico, la bilateralità, la trasparenza nel rapporto contabile, la voglia dell’Azienda di rilanciare il proprio rapporto con i gestori, sono stati gli elementi innovativi che ci hanno convinto a firmare questa intesa che arriva alla fine di un processo caratterizzato dalla fusione di due gruppi petroliferi importanti quali la IP e la Total Erg, che a sua volta erano reduci da altrettante fusioni, IP con API, e Total con Erg. Fusioni che sicuramente avevano contribuito ad alimentare quel clima di difficile integrazioni tra modelli industriali e gestionali, e anche di difficile comprensione nei rapporti a tutti i livelli con i gestori, trovandosi a governare processi diversi sia sotto l’aspetto contabile che nel rapporto umano. Dobbiamo dare atto all’Azienda che con la firma di questo accordo conferma il quadro normativo di riferimento del settore nel rispetto rigoroso delle regole, a cui purtroppo tanti operatori si sottraggono, alimentando quella concorrenza sleale che passa dall’abuso di dipendenza economica alla illegalità più dilagante che sta mettendo in ginocchio tutto il settore. Aver scritto insieme regole certe, impegni reciproci, margini intangibili, vuol dire aver ridato ai gestori certezze e dignità che negli ultimi anni erano venute meno.”