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Insofferenza dei gestori Eni Autostrade, iniziativa del coordinamento Faib Fegica

Il coordinamento unitario Faib Fegica è intervenuto verso Eni con una nota di richiamo al rispetto degli impegni e alla definizione della trattativa economica.
I gestori autostradali della compagnia pubblica sono senza contratto da quasi 4 anni, una situazione che diventa insostenibile dal punto di vista economico e gravemente discriminatoria per gli operatori a marchio, oltre ad essere assai censurabile per un’azienda a prevalente carattere pubblico.
Come si ricorderà infatti l’accordo
economico è scaduto il 31/12/2007. Una situazione difficile sul piano etico e su quello economico, che narra, meglio di mille dichiarazioni, il rispetto dell’azienda per i propri gestori. Soprattutto su un segmento da sempre utilizzato come vetrina aziendale.
Faib Fegica segnalano l’acutizzarsi di forti criticità, la crisi dei consumi e il sistematico trasferimento di maggiori oneri verso le gestioni.
A questo si somma il dato che da oltre tre anni non vi sono adeguamenti economici, pur in presenza di aggravi dei costi gestionali.
Eni sta condizionando qualsiasi capacità organizzativa e di programmazione delle attività, incidendo dunque pesantemente su una delle sfere più importanti della vita delle aziende di gestione della rete, che è data dalla capacità di programmare l’andamento e lo sviluppo della propria azienda.
Alla sottrazione sistematica dalle proprie responsabilità Eni aggiunge la caparbia volontà di perseguire obiettivi non condivisi, tradendo nella sostanza gli annunci di partnership e di collaborazione, enfatizzati negli accordi e nelle convention. In questo senso non sono condivisibili né le politiche di pricing sin qui attuate né le indecifrabili differenziazioni del diffe renziale praticato all’interno dello stesso mercato di riferimento.
La situazione che denunciano i gestori è dunque carica di incognite perché continuano a perdere litri, nonostante tutte le azioni messe in campo, a fronte di un aumento dei costi e del capitale necessario a coprire l’ordinaria gestione, imputabili all’aumento dei prodotti petroliferi.