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Insediata la Commissione prezzi. Ma i consumatori non c'erano

Si è insediata alla presenza di tutta la filiera petrolifera e dei dirigenti del MSE la Commissione ministeriale dinamiche prezzi istituita dal DM 28 gennaio 2011.
L’incontro di insediamento è servito a stabilire le priorità dell’agenda in riferimento alla questione prezzi e ad individuare una metodologia di confronto e di lavoro condivisa.
Le parti hanno segnalato i rispettivi punti di vista, evidenziando le criticità del sistema, le evidenti storture legate alla disomogeneità delle attuali rilevazioni prezzi in sede europea, l’inattendibilità dell’attuale stacco Italia, il complesso di norme e regolamenti che gravano sul settore, le competenze incrociate di diverse autorità che bloccano un autentico processo di trasparenza.
E’ stata evidenziata la contraddizione tra la richiesta di maggior mercato e concorrenza e la previsione di prezzi settimanali, in un mercato, come quello petrolifero, che ha una dimensione globale e una velocità di cambiamento continua, la stridente contrapposizione tra la maggior informazione possibile e la richiesta di abolizione della terza cifra decimale, che rappresenta la piena e completa informazione al consumatore del prezzo compiuto all’erogatore.
La Commissione ha condiviso l’osservazione che la trasparenza, la più ampia possibile, è uno dei driver principali della concorrenza e in quanto tale va rafforzata e condivisa con tutta la filiera verso i cittadini. In questa direzione lavorerà la Commissione.
Da più parti si sono manifestate le preoccupazioni per i gravi fatti legati alla rivolta delle popolazioni del Nord Africa e in particolare in Libia, preoccupazioni umanitarie e per le ricadute politiche ed economiche che queste possono avere sul nostro paese, il più esposto del mondo occidentale.
La riunione d’insediamento della Commissione ha registrato però le assenze dei protagonisti del prezzificio e della polemica quotidiana sulla dinamica dei prezzi, sulla doppia velocità, sulle presunte speculazioni.
Ad eccezione di Altroconsumo, le Associazioni dei consumatori invitate all’incontro, in rappresentanza del CNCU, non c’erano.
Un’ assenza che non può non destare sorpresa, considerato che la Commissione è innanzitutto il frutto delle pressioni delle Associazioni dei consumatori sul Governo. Non sappiamo come giudicare tale assenza, auspichiamo legata a qualche disguido organizzativo.
Il merito delle questioni, lo studio dei problemi legati alla vicenda prezzi nel settore petrolifero, l’articolazione particolare della costruzione del prezzo finale del litro di carburante, è certamente una vicenda studiata e passata ai raggi x da innumerevoli centri studi, commissioni d’inchiesta, commissioni parlamentari, osservatori pubblici e privati, commissioni ministeriali. Tutto ciò non vorremmo che scoraggiasse la partecipazione al confronto preferendo la denuncia facile e semplificatrice.
Questo settore, soprattutto in previsione dei tempi difficili che ci attendono, ha bisogno di un clima di fiducia, di serena collaborazione, di conoscenza e condivisione delle problematiche, di una governance ampia.