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In manette gli autori dell'omicidio del benzinaio Mario Cuomo. Faib Roma: giustizia è fatta

I Carabinieri di Roma, questa mattina all’alba, hanno arrestato gli autori dell’omicidio di Mario Cuomo, il gestore di un distributore carburanti sulla via Aurelia, a Cerenova, nel comune di Cerveteri, 40 chilometri a nord della Capitale.
L’uomo fu ucciso al culmine di una rapina avvenuta il 9 agosto 2011, quando due persone travisate da caschi ferirono gravemente anche il fratello della vittima Giancarlo, tuttora in gravi condizioni di disabilità. Dopo mesi di indagini, i Carabinieri del nucleo investigativo di Ostia e della Compagnia di Civitavecchia hanno arrestato i tre responsabili: i due autori della tragica rapina, noti pregiudicati romani, e un terzo uomo di Cerveteri che fornì supporto informativo e logistico ai due rapinatori. Mario Cuomo fu colpito a morte in piena testa nel giorno del suo 62esimo compleanno sotto gli occhi del figlio.
La Faib di Roma e del Lazio esprime un sincero ringraziamento alle Forze dell’Ordine per aver assicurato alla giustizia gli assassini del benzinaio di Cerveteri e del grave ferimento del fratello.
Mario Cuomo, il gestore dell’impianto di distribuzione carburanti, perse la vita durante la rapina avvenuta il 9 agosto del 2011, nel disperato tentativo di difendere l’incasso e il fratello, rimasto gravemente ferito.
“Accogliamo con soddisfazione la notizia – dichiara la Faib – che seppur non sana la gravissima perdita e i problemi che ha determinato, fa capire che non si può pensare di rapinare un distributore, sparare al gestore e restare impuniti”.
La Faib Confesercenti ringrazia i Carabinieri e le Forze dell’Ordine per l’operazione di Polizia e si augura che lo Stato assuma in modo determinato con un provvedimento di Legge il pacchetto sicurezza per i distributori carburanti da rendere obbligatorio per tutti gli impianti: chiunque è titolare di una autorizzazione a distributore carburanti dovrà porre in essere strutture e accorgimenti tecnici che permettano una migliore tutela di chi sull’impianto lavora.
“Occorrono casseforti con apertura a tempo, tele sorveglianza, collegamenti il tele allarme con le Forze dell’Ordine o Istituti di Vigilanza, recinzione degli impianti isolati, assicurazione dell’incasso, se vogliamo dare un senso a questo ennesimo assassinio avvenuto ai danni di un gestore che ha perso la vita per difendere un incasso del quale il suo reddito lordo e appena del 3%”.