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Il Governo prova il colpo di mano. Inserita all'ultimo momento, nel decreto legge di manovra finanziaria, la norma sulla riforma della rete carburanti

Faib e Fegica scrivono subito al Presidente Napolitano: mancano i requisiti di necessità e urgenza, è anticostituzionale.

Come temuto, all’ultimo momento e inaspettatamente, il Governo, per dare una parvenza di accettabilità all’indigesto provvedimento di manovra di stabilizzazione finanziaria, ha inserito il testo della già bocciata proposta Saglia, in tema di riforma della rete carburanti.
Una proposta in discussione da mesi, che non ha alcun profilo di urgenza e necessità ma risponde semmai a esigenze di razionalizzazione della rete. Un profilo, dunque, lontanissimo dai requisiti richiesti dalla carta costituzionale per essere oggetto di decreto legge.
Una proposta quella Saglia confusa, ritirata, reiterata, accantonata dallo stesso Ministro e improvvisamente rispolverata più per esigenze di facciata che per reali convinzioni. Inserita in una manovra che fa presagire contestazioni e opposizioni da più parti.
L’estemporaneità della novità – nessuno l’aveva preannunciata, dopo i tanti annunci del passato, nessuno se lo aspettava – denuncia l’esigenza del Governo di presentare al paese supposti benefici, a fronte dei tanti sacrifici richiesti. Ma in quel testo benefici non ce ne sono, né ce ne saranno. La proposta Saglia non risponde a nessuna delle criticità dell’attuale rete carburanti. Conserva, per non disturbare i poteri forti, il sistema oligopolistico verticalmente integrato, mantiene l’obbligo di esclusiva, la discriminazione rete extrarete, esclude i gestori da qualsiasi azione attiva, condannandoli a subire gli effetti di politiche non condivise; è una proposta anticoncorrenziale.
Faib e Fegica sono intervenute immediatamente segnalando al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con una propria nota urgente l’assenza dei requisiti di necessità e urgenza, oltre che a segnalare che si tratta di un tentativo di fagocitare il lavoro in corso in Parlamento. A questo proposito Faib e Fegica hanno espresso anche la preoccupazione che l’intervento governativo possa esautorare i poteri del Parlamento,operando con palliativi che non intaccano gli assetti oligopolistici.

Leggi l’articolo 28 del DL di manovra finanziaria

Leggi la nota Faib e Fegica al Presidente Napolitano

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